Confcommercio, assemblea straordinaria per il sindacato dei Pubblici esercizi

(red.) “Le imprese meritano di sapere quando e come ripartire”, con questo spirito la Federazione Italiana Pubblici Esercizi, Fipe – Confcommercio, si riunirà in un’Assemblea Straordinaria martedì 13 aprile in piazza a Roma, in cui sarà presente anche una delegazione del Sindacato provinciale Pubblici Esercizi di Confcommercio Brescia, guidata dal presidente Michele Masserdotti.
L’obiettivo dell’Assemblea è chiaro: avere una data sicura per la ripartenza del settore e un piano per farlo in sicurezza, senza costringere le imprese a dover ancora una volta richiudere dopo gli sforzi, anche economici, effettuati per rispettare i protocolli.
I ristoranti, i bar e le pasticcerie bresciane sono stati costretti alla chiusura, da marzo 2020 ad oggi 7 aprile 2021, per un totale di 186 giorni e gli ultimi provvedimenti del Governo porteranno il conto totale dei giorni di chiusura ad oltre 200. Chiusure forzate che non sono state indennizzate in maniera sufficiente, tanto che oltre l’80% degli imprenditori del settore dei pubblici esercizi ha ricevuto soltanto circa il 10% del fatturato perso nel corso dell’ultimo anno.

“Lo sforzo chiesto ai ristoratori è stato enorme: prima le chiusure forzate, poi le spese sostenute per poter rispettare i protocolli e infine la beffa delle nuove chiusure. Al momento è difficile vedere uno spiraglio di uscita, speriamo che il Governo capisca che la situazione è insostenibile per i nostri piccoli imprenditori e per le loro famiglie, anche a causa dell’incertezza sulle riaperture”, ha commentato il presidente di Confcommercio Brescia Carlo Massoletti.
Le necessità per rilanciare il comparto sono evidenti e iniziano con un aumento delle risorse dei ristori previsti dal Decreto Sostegni e l’introduzione di parametri di accesso più inclusivi, a cui è necessario aggiungere una proroga del credito d’imposta sui canoni di locazione, una moratoria fiscale e sui prestiti bancari e una sensibile diminuzione della TARI, considerato che i locali chiusi hanno prodotto un minor numero di rifiuti.
Inoltre, è più che mai necessario sottolineare ancora una volta la fondamentale importanza che riveste la campagna vaccinale: non sono più ammessi ritardi e rallentamenti.

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