Confartigianato, crisi finanziaria per un’impresa su cinque

Nella sola provincia di Brescia potrebbe voler dire 7mila imprese artigiane (su 33.442 totali) a rischio.

(red.) Una stima diffusa da Confartigianato preoccupa il comparto economico della nostra provincia: un’impresa su 5 (il 21%) è soggetta a rischi operativi e avrà difficoltà nel proseguire l’attività nei prossimi mesi. Nella sola provincia di Brescia potrebbe voler dire 7mila imprese artigiane (su 33.442 totali) a rischio.

«Nonostante le aspettative delle imprese, soprattutto quelle micro e piccole siano in miglioramento, come emerso dalla più recente indagine realizzata da Confartigianato Imprese Brescia su un panel di imprenditori associati, l’ultima nota dell’anno della nostra organizzazione, a livello nazionale, conferma i dubbi riempiendo il cielo di ombre minacciose sul futuro di molte, troppe attività» commenta il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti che prosegue: «Si tratta di rischi perlopiù legati ad una generale debolezza finanziaria, a una crisi di liquidità senza precedenti, al calo del fatturato e all’aumento del ricorso al debito bancario che insieme possono mettere in difficoltà la sostenibilità e la prosecuzione per molte attività, in vista del prossimo decisivo anno, quando dovremo fare i conti con il ritorno alla normalità. Una fase che ha richiesto interventi di sostegno mediante moratorie sui prestiti e garanzie pubbliche che dovrà dunque protrarsi almeno sino a giugno 2021 e, comunque, finché non si sarà conclusa l’attuale fase critica evidentemente vissuta in “stand by” dalle imprese e cristallizzata per via degli aiuti e degli ammortizzatori sociali messi in campo dal governo. Non possiamo permetterci di perdere tante imprese, dopo tanti sforzi. Sarebbe drammatico per l’intero tessuto sociale di tutto il territorio» conclude il presidente Massetti».

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