NK Ceto, “scommessa industriale da vincere”

La crollo del mercato è un dato oggettivo ma i sindacati chiedono alle imprese di credere ancorà un po' al progetto.

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audizione-nk-ceto(red.) “Se c’è un merito da riconoscere alla IV Commissione permanente Attività produttive e occupazione del Consiglio Regionale della Lombardia”, dichiara Enzo Torri, segretario generale della Cisl bresciana al termine dell’audizione sulla situazione della Nk di Ceto, “è quello di aver messo sul tavolo gli elementi necessari alla comprensione del problema. Ora la sfida, avendone tutti più chiaramente presenti caratteristiche e contorni, è quella di ricomporre un disegno che dia prospettiva certa di lavoro ai 70 dipendenti dell’azienda”.
All’incontro in Commissione, avvenuto la mattina di giovedì 29 ottobre a Milano, nella sede regionale di Palazzo Lombardia, oltre ai sindacalisti (le Rsu dell’unità produttiva; Enzo Torri e Beppe Marchi per la Cisl; Gazzoli e Meloni per la Cgil) e ai rappresentati delle istituzioni locali (il sindaco di Ceto Marina Lanzetti e il presidente della Comunità Montana Oliviero Valzelli; Provincia di Brescia e Provincia di Bergamo), erano presenti anche Aib e Confindustria Bergamo, Bernardo Mignani per la NK e Romani per il Gruppo Albini.
Quest’ultimo ha ribadito che la decisione di interrompere la partnership con la NK sulla produzione di alta qualità nella filatura di Valle Camonica è determinata dal crollo del mercato. Nessuno ha messo in dubbio nel corso della discussione il dato oggettivo presentato dal Gruppo Albini, e tutti hanno dato atto alla partnership della realizzazione di un investimento importante, fatto per di più quando ancora la crisi era estremamente pesante. “Proprio per questo, però, – ha aggiunto Beppe Marchi, segretario generale della Femca Cisl di Brescia – è doveroso chiedere oggi alle realtà industriali di dare un tempo più lungo alla vita di questa scommessa industriale che potrebbe anche intercettare una ripresa economica ormai concretamente avviata”.
Le istituzioni locali hanno sollevato il problema dei costi energetici e delle carenze infrastrutturali che penalizzano l’impresa di montagna, mentre la Commissione ha segnalato la possibilità di accedere per il caso specifico della NK di Ceto a fondi regionali per la ricerca industriale e competitività.
“Abbiamo anche evidenziato – ha concluso Torri – la necessità che si rifletta su un possibile allargamento della committenza per una migliore ripartizione dei costi di gestione del progetto industriale”.
La speranza è che l’attenzione registrata questa mattina in Commissione possa tradursi in una conferma degli impegni assunti con il sindacato (“L’accordo sui contratti di solidarietà – ha ribadito Marchi – ha comportato rinunce da parte dei lavoratori in termini di orario e di salario, scelte fatte per accompagnare il rilancio dell’unità produttiva, non la sua chiusura”) e l’avvio di una verifica sugli effetti degli investimenti che ha bisogno di tempi lunghi per essere correttamente valutata.

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