Aler, morosità in crescita: mancano 15 milioni

In crescita i casi di inquilini che non pagano causa redditi sempre più bassi. Brescia, dal 3 dicembre, assorbirà gli enti di Cremona e Mantova.

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(red.) Bilancio in attivo per l’Aler Brescia, ma con molte criticità, legate alla perdurante crisi economica.
Aumentano infatti i casi di morosità, mentre diminuiscono i redditi e quindi calano anche i canoni di affitto.
I dati sono stati illustrati dal presidente Ettore Isacchini che ha spiegato come, se nel primo semestre 2011 gli affitti non pagati ammontavano al 7,9%, nel 2012 questo dato è cresciuto fino all’ 11% e quindi ha toccato quota 11,4% nel 2013, per raggiungere il 13% quest’anno.
Migliora il trend nel secondo semestre 2014 dove la morosità è al 10%, percentuale con cui si dovrebbe chiudere l’anno in corso. Tradotto in termini economici significa che alle casse dell’Aler mancano 15,22 milioni di euro (7,23 mln in città e 7,99 in provincia) e sono la somma di canoni non pagati (60%), bollette (34%) e altri addebiti (6%).
Diminuendo l’importo dei canoni causa la crisi economica, l’Aler deve recuperare le mancate entrate e pensa di farloattarverso il patrimonio immobiliare esistente, utilizzando anche i fondi strutturali europei.
Sul fronte sfratti Isacchini ha puntualizzato che l’Aler adegua i canoni in base ai redditit e che quindi «difficilmente si può parlare di morosità incolpevole». Nel 2013 gli sfratti sono stati 66, nel 2014 ne sono stati eseguiti 54 cui se ne aggiungeranno altri 33 entro la fine dell’anno. Ma Iscachini ha rimarcato l’impossibilità di eseguire alcuni provvedimenti causa l’intervento di comitati ed attivisti, sottolineando che ciò «costituisce un torto nei confronti di chi paga regolarmente».
La media di un affitto Aler è di 166,62 euro in città e 136,25 in provincia.
Aumnetano anche le lettere di prima messa in mora: nel 20o5 erano 1.024, nel 2013 2.122, mentre nei primi otto mesid el 2014 hanno già toccato quota 1.491.
Regione Lombardia sta procedendo alla riorganizzazione delle Aler lombarde, già ridotte da 13 a 5. Dal 3 dicembre l’ente di Brescia assorbirà quelli di Cremona e Mantova, con Isacchini sempre al comando. A Brescia andranno 7.165 alloggi e 3.974 in gestione, a Cremona rispettivamente 4.071 e 1.702 in gestione e a Mantova 3.564 (e 900).

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