Fallimenti e licenziamenti, un maggio ‘nero’

Nel bresciano le società giunte al capolinea sono state 30, una al giorno, mentre i lavoratori metalmeccanici messi in mobilità 117. Sono 479 dall'inizio del 2013.

(red.) Anche maggio è stato un mese critico per le imprese bresciane. Quelle giunte al capolinea alla data del 31 maggio sono state 30, in media una al giorno. In cima alla lista quelle edili.
Magra consolazione, nello stesso periodo del 2012 erano state 35 le serrande abbassate definitivamente in provincia di Brescia.
Da gennaio sono 168  le ditte che hanno dichiarato fallimento, 29 in più rispetto allo stesso arco di tempo dello scorso anno.
Se il trend continuasse con questi ritmi verrebbe ben presto spazzato via il record (già negativo) delle 344 società finite al tappeto nei 12 mesi precedenti.
Non solo i fallimenti sono indice di una situazione lavorativa critica nel bresciano, come dimostra  il numero di lavoratori iscritti nelle liste di mobilità nel settore metalmeccanico. Come emerge dai dati della Fiom lombarda, in maggio sono stati 117, mentre dall’inizio del 2013 il numero è cresciuto fino agli attuali  479 con un incremento del 19,2% sul corrispondente periodo del 2012. Peggio della Leonessa d’Italia fanno solo Milano  (1.151 licenziamenti) e Bergamo (727).

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