Il bilancio dell’Aler prosciugato dall’Imu

L'ente presieduto da Isacchini nel 2012 ha speso un milione e 800mila euro. "Togliere a noi è togliere ai cittadini più bisognosi". Ad aprile rinnovo del cda.

(p.f.)  Bilancio sano per Aler Brescia, nonostante l’Imu, l’aumento della morosità incolpevole e la riduzione del canone medio d’affitto. “Nonostante la situazione gravissima che stiamo vivendo”, ha spiegato il presidente Ettore Isacchini, “possiamo registrare un andamento non dico ottimale, ma che ci consente di essere ancora un’azienda viva, virtuosa, non indebitata, che continua a costruire e continua a fare opere di manutenzione ordinaria e straordinaria, mantenendo nei limiti del possibile i nostri alloggi in condizione di decoro”.
Il 2012 è stato indubbiamente segnato da due temi forti a Brescia: l’Imu e il contratto di quartiere. “Abbiamo avuto un incremento della pressione fiscale forte”, ha proseguito Isacchini, “con l’introduzione dell’Imu, che continuiamo a ritenere iniquo, visto che svolgiamo un’attività sociale e assistenziale verso i cittadini”. In totale, anche a causa dei ritocchini al rialzo fatti da alcuni comuni, tra cui quello di Brescia sulla seconda rata per le seconde case (categoria in cui rientrano gli alloggi Aleri), l’Imu è costato un milione e 800mila euro nel 2012, mentre per il 2013 si prevede un esborso di 2,5 milioni di euro, calcolati sulla sola tariffa minima, visto che i municipi potranno poi decidere a discrezione di alzare nuovamente l’aliquota. Proprio contro l’aumento fatto nel 2012 dal comune di Brescia, Aler ha fatto ricorso al Tar: la sentenza si attende per il 15 gennaio.
“Confidiamo che il Tar renda giustizia, che ci riporti quanto meno al trattamento dato ai privati con canone concordato. I comuni devono rendersi conto che i soldi tolti a noi sono tolti ai cittadini più bisognosi”. L’altro tema bresciano è quello del contratto di quartiere. Ormai è certo che la Tintoretto non verrà abbattuta, tanto che il 9 o 10 gennaio ci sarà un incontro tra tutti gli attori del contratto, che dovranno decidere come riutilizzare i tre milioni di euro originariamente destinati dalla Loggia all’abbattimento della torre. Gli alloggi della Tintoretto (195) non potranno comunque essere utilizzati per l’Erp. In sostituzione, ad Aler sono già stati assegnati 84 alloggi, più 72 sono in fase di costruzione a Sanpolino e nel 2013 dovrebbe entrare in possesso di nuovi 64, per un totale di 220 alloggi, che saranno tutti di classe A o classe B.
“In totale, nel 2013”, ha sottolineato Isacchini, “potremo mettere sul mercato circa 300 nuovi alloggi in tutta la provincia”. Alloggi, però, che sono frutto di cantieri già in corso. Il bilancio, infatti, lascia giusto lo spazio per procedere alle manutenzioni ordinarie , a cui nel 2013 saranno destinati due milioni contro i 2,8 del 2012, ma, nonostante le entrate (tra cui 2milioni di euro dalla vendita di una proprietà a Castoglione delle Stiviere), nessun nuovo investimento potrà essere fatto per realizzare nuove case. “Con la crisi, aumentano gli sfratti per morosità incolpevole, tanto che il problema casa sta diventando un problema sociale. Aumenta anche la morosità interna, che per la prima volta si avvicina al 10%, contro il 5-6% degli anni passati. Abbiamo anche una diminuzione dei canoni medi, da 120 a 110 euro, perché secondo la normativa della regione Lombardia quando diminuisce il reddito diminuisce anche il canone. Registriamo, poi, la forte difficoltà degli inquilini a pagare le bollette, su cui non esistono interventi di abbattimento. E quando non le pagano  loro, interviene Aler”.
Il bilancio di previsione del 2013, che sarà approvato il 27 dicembre, sarà comunque in pareggio. Sarà mantenuto intatto anche  il fondo di solidarietà, utilizzato per intervenire sulle  questioni più urgenti e drammatiche di povertà accertate degli  inquilini. “Continueremo a ristrutturare le case più fatiscenti, anche con interventi di manutenzione straordinaria, usando gli strumenti che vengono dal risparmio energetico e che potrebbero arrivare l’anno prossimo da fondi strutturali europei. L’augurio principale per l’anno prossimo”, ha concluso Isacchini, “è di avere un rapporto migliore con le amministrazioni comunali, nella consapevolezza che non siamo un’imprenditoria di tipo privatistico, ma un ente economico che fa solidarietà, che svolge assistenza e quindi svolge un ruolo assolutamente e strettamente legato alla nostra mission. Il nostro mandato scadrà ad aprile: siamo orgogliosi di lasciare in eredità un ente comunque sano”.

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