Brescia, calano le assunzioni di stranieri

Nel 2012, secondo i dati di Unioncamere, la domanda di lavoro immigrato nella nostra provincia segna una riduzione di ben 1290 unità.

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(red.) La crisi che colpisce il sistema produttivo italiano riduce le opportunità di occupazione anche per i lavoratori immigrati.
Quest’anno, secondo le imprese, potranno essere 22.420 in meno le assunzioni di manodopera non stagionale di origine straniera nell’industria e nei servizi: è questo, infatti, il saldo tra i 60.570 posti di lavoro messi a disposizione di personale immigrato quest’anno contro gli 82.990 dell’anno scorso (-27%).
E’ quanto emerge dall’indagine annuale sulla domanda di lavoro immigrato per il 2012, segnalato dalle imprese italiane dell’industria e dei servizi, e rilevato attraverso il Sistema Informativo Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro.
A livello regionale, la riduzione più consistente nella domanda di lavoro immigrato viene dalla Lombardia che, in assoluto, resta comunque la regione con maggiore richiesta: le 11.540 assunzioni previste quest’anno, infatti, sono 6.710 in meno dell’anno precedente (pari ad una riduzione del 36,8% rispetto alle 18.250 del 2011). Seguono l’Emilia-Romagna, dove le richieste si riducono di 4.630 unità (6.470 contro 11.100 dello scorso anno) e il Piemonte (-2.050 unità, da 8.360 a 6.310). Le uniche regioni a vedere aumentare la propria richiesta – ma per entità a volte trascurabili – sono, nell’ordine, l’Abruzzo (+380 unità), la Basilicata (+180), la Liguria (+110), il Molise (+70) e il Friuli Venezia Giulia (+50).
Tra le province, le riduzioni più sensibili si avvertono a Milano (-2.900 unità richieste rispetto al 2011), Roma (-1.500), Brescia (-1.290), Caserta (-1.100) e Firenze (-1.010).
Nella parte opposta della graduatoria, a guidare le 30 provincie che prevedono una crescita nelle assunzioni di immigrati, troviamo Potenza (330 unità in piu’ dell’anno scorso), Livorno (+280), Latina (+180), Savona (+140) e Pescara (+110).
In termini assoluti, sommando le assunzioni a carattere non-stagionale con quelle stagionali, le entrate di nuovi occupati di nazionalità straniera quest’anno potranno arrivare (nell’ipotesi massima) a circa 113mila unità, di cui 60.570 a carattere non stagionale e 52.160 a carattere stagionale, a fronte dei 138.200 che le imprese prevedevano di assumere lo scorso anno.
Il perdurare della crisi occupazionale e la progressiva ‘etnicizzazione’ di alcune figure professionali, sempre meno diffuse tra i candidati italiani in cerca di un lavoro, farà tuttavia aumentare, nel 2012, la quota di lavoratori immigrati sul totale delle assunzioni, spostandola dal 16,3% dello scorso anno al 17,9% di quest’anno. Se, infatti, la domanda di lavoro immigrato diminuirà quest’anno del 18% rispetto al 2011, quella rivolta a personale italiano scenderà addirittura del 31,6% (pari ad una contrazione di 188.340 unità), aumentando cosi’ l’incidenza relativa delle assunzioni di immigrati su quelle totali.
Il calo delle entrate si concentra soprattutto tra le imprese con meno di 50 dipendenti che contano di assumere solo 30.190 immigrati, 19.840 in meno rispetto al 2011 (l’88,5% di tutto il calo previsto quest’anno) e nelle regioni del Nord-Italia, dove le entrate saranno appena 36.060 contro le 51.550 dello scorso anno (15.490 assunzioni previste in meno, il 69% di tutta la riduzione attesa).

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