Sciopero Cgil: “La Fiom in prima linea”

Secondo i metalmeccanici in tutte le principali fabbriche della provincia di Brescia l'adesione è stata oltre il 70%. "In piazza contro Monti e la Fiat".

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(red.) Anche la Fiom, il sindacato dei metalmeccanici, è intervenuta sullo sciopero organizzato dalla Cgil di Brescia lunedì mattina.
“Oggi i metalmeccanici sono scesi in sciopero per cambiare la manovra del Governo e contro la scelta della Fiat di cancellare il contratto nazionale, di attaccare le libertà sindacali e di estendere il modello Pomigliano in tutti gli stabilimenti del gruppo Fiat. La produzione”, si legge in una nota della confederazione, “si è fermata nelle aziende della città e della provincia con un’alta adesione allo sciopero, con una partecipazione che ha interessato anche gli iscritti ad altre organizzazioni”.
Il dato di adesione allo sciopero nelle fabbriche della città secondo il sindacato è stato molto alto, “a partire dal sito Iveco, dove ha scioperato il 70% dei lavoratori e dall’Iveco Mezzi Speciali, con adesioni pari all’80% tra gli operai”.
Maanche in altre realtà industriali la percentuale, sempre secondo i dati Fiom, è stata molto alta: “all’alfa Acciai pari all’85%, in Duferdofin e alla Stefana il 90%, in Lonati il 75% tra gli operai, alla Oto Melara ex-Breda l’80%, in Innse Berardi 70% tra gli operai, Ori Martin con l’80% e Metalwork il 75%, in Fonderia San Zeno il 95%, in Omb International il 100% tra gli operai, alla V.Orlandi il 100% tra gli operai, alla Eredi Gnutti l’80%, ma tra gli operai il 90%”.
Tra le aziende metalmeccaniche della Zona di Palazzolo l’adesione allo sciopero alla Sabaf è stata del 70% tra gli operai, ” in Marzoli dell’80% tra gli operai, alla Stefana di Ospitaletto e in Warcom del 90%, in Metra Spa e in Metra Color dell’80%, alla Bodycote e in Metalsystem del 70%, alla Mantovani e in Utensilerie Schneider del 90% e in Eural di Rovato  del 70% tra gli operai”.
Anche le aziende della Valtrompia si sono fermate, “con percentuali di adesione allo sciopero alla Beretta dell’85%, in Redaelli del 90%, in Trw del 95%, alla Timken del 70%, in Italacciai dell’80%, alla Pintinox l’80%, in Uberti dell’85%, alla Isval e in Metrocast Italiana del 90%, in Sil il 70%”.
Nella Zona del Garda, sempre secondo i metalmeccanici Cgil, lo sciopero ha registrato adesioni in tutte le aziende, con percentuali pari al 70% alla Camozzi di Polpenazze, in Rejna del gruppo Sogefi con il 98%, alla Foma l’80%, alla Stanadyne il 90%, in Comeca del gruppo Cavagna l’80 %, in Cromodora il 60%, alla Ferriera Valsabbia il 75%, nelle Industrie Pasotti di Prevalle il 60% e di Sabbio Chiese il 70%, in Ibb- Aghifug il 70%, alla Simonfond l’ 80%, in Strambini & Boroni l’85%, alla Foma di Pralboino e alla Saf il 70%.
Nelle fabbriche della zona di Manerbio “la produzione si è fermata alla Atb con una percentuale di adesione pari all’80% tra gli operai, in Metalli Capra con il 90%, in Sk Wellman l’ 80%, alla Cidneo Meccanica l’80%, in Brandt Italia l’80%, alla Imp Pasotti e in Alnor il 90%, in Zincatura Bresciana l’85%, in Cobo il 60% tra gli operai, alla Almag e in Uop al 50%, alla Eural di Pontevico con il 75%, in Italghisa e in Italfond l’80%”.

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