Tanto che il 30 novembre del 2014, in una delle prime situazioni registrate dalle indagini, si era verificato un tentato omicidio in tangenziale. Un altro mercato florido per i criminali, che minacciavano le loro vittime anche con le armi, era quello del traffico di clandestini tra l’Italia e l’estero. Ogni giorno tre mezzi caricavano almeno sette persone ciascuno per partire da Brescia e raggiungere Parigi, Vienna e Monaco. Una volta arrivati a destinazione, facevano salire altri per compiere il percorso inverso. Tutto a un prezzo richiesto che andava dai 250 ai 750 euro a testa. L’attività criminale, secondo gli inquirenti, andava avanti da almeno sei mesi. Le indagini, sorrette dalle intercettazioni telefoniche, hanno consentito di far scattare le manette all’alba di giovedì 28 soprattutto nella bassa bresciana e in provincia di Cremona dove abitavano i presunti componenti della banda.
Tra gli indagati c’è anche Gurjeet Singh, l’indiano accusato di essere complice del duplice delitto dei coniugi Francesco e Giovanna Seramondi, titolari del “Da Frank” di Brescia. Soddisfazione all’operazione è arrivata da alcuni membri politici, soprattutto del centro destra. Tra loro l’assessore lombardo Viviana Beccalossi (FdI) che sottolinea come “l’Austria e altri Stati fanno bene a schierare l’esercito per impedire l’invasione di criminali”. Mentre la collega bresciana in Regione Simona Bordonali (Lega Nord) propone uno scambio con i Marò: mandare gli arrestati in carcere in India al posto del rientro di Salvatore Girone e della permanenza in Italia di Massimiliano Latorre.
Mafia sikh, “facciamo scambio con marò”
Proposta provocatoria dell'assessore lombardo Simona Bordonali che commenta gli arresti nell'operazione della Squadra Mobile di Brescia.