Bassa: sgominata gang criminale sikh

Nove arresti e un latitante nell'operazione. Traffico di clandestini, rapine, incendi e un tentato omicidio per imporre dominio su Brescia.

Più informazioni su

questura_brescia(red.) Nella giornata di giovedì 28 aprile la Squadra Mobile della Questura di Brescia ha dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip Luca Tringali, nei confronti di nove soggetti di origine indopakistana resisi responsabili di plurime condotte illecite, come associazione per delinquere, incendio, rapina, estorsione lesioni personali, detenzione e porto illegale di armi comuni da sparo e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Sono state inoltre denunciate altre 10 persone in stato di libertà.
Le indagini, dirette dal sostituto Procuratore della Repubblica di Brescia Lara Ghirardi e svolte anche con l’ausilio di intercettazioni, sono inziate da una rapina avvenuta ai danni di un cittadino indiano, nei pressi di una sede d’esame per la concessione delle patenti avvenuto nel novembre del 2014. Da accertamenti successivi si è potuta ricostruire l’ossatura di un’associazione criminale interamente composta da soggetti di nazionalità indopakistana di etnia Sikh.
Durante l’attività d’indagine, denominata Terre Basse, spiega una nota della questura, si è potuto constatare la ferocia impiegata dai membri dell’organizzazione nei confronti dei complici ritenuti non più utili: sono stati documentati in particolare due casi.
L’attività di favoreggiamento all’immigrazione clandestina risulta, infine, essere la più remunerativa per il gruppo criminale. La Squadra Mobile ha documentato ben nove viaggi tra la fine di marzo e l’inizio di maggio del 2015, in cui il gruppo trasportava in Francia stranieri irregolari sul territorio nazionale. I viaggi avvenivano trasportando i clandestini sulle tre auto a disposizione dell’associazione. La forza dell’associazione si manifestava inoltre quando, a seguito di alcune denunce sporte da alcune vittime anch’esse indopakistane, i membri ponevano in essere violenze e minacce proprio al fine di far ritirare le denunce proposte.
L’associazione aveva anche nella disponibilità armi da fuoco, con le quali i sodali minacciavano le proprie vittime. Non a caso oggi è stato raggiunto da ordinanza di custodia cautelare in carcere anche S.G., il quale è indagato per aver fornito il fucile ai due responsabili dell’omicidio dei coniugi Serramondi. Anche la conoscenza pregressa da parte della Squadra Mobile dell’ambiente criminale indopakistano ha permesso di risolvere brillantemente quel fatto di sangue.

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.