Brescia, “una Provincia della Calabria”

La nostra provincia emerge come una sorta di “America” per la criminalità organizzata, che ha allungato i tentacoli sopratutto nei cantieri.

cantiere edile(red.) Nella geografia dell’infiltrazione della ‘ndrangheta Brescia si trova sul percorso che da Crotone arriva in Emilia e da Reggio Emilia alla nostra provincia.
Una terra di conquista, una sorta di “America” per la criminalità organizzata, come spiega Andrea Tornago su ilfattoquotidiano.it intervistando il procuratore generale di Brescia, Pierluigi Dell’Osso. Dall’inchiesta delle Direzioni distrettuali antimafia di Bologna e Catanzaro, insieme alla Dda di Brescia, che il 28 gennaio ha portato ad oltre 160 arresti e all’iscrizione nel registro degli indagati di imprenditori e funzionari pubblici, tra cui il sindaco di Mantova Nicola Sodano, l’ex senatore Dc e consigliere di Finmeccanica Franco Bonferroni (il cui avvocato ha smentito il coinvolgimento) e l’ex senatore di Forza Italia Luigi Grillo, fgià a processo per la corruzione negli appalti dell’Expo di Milano. Il pentito Angelo Salvatore Cortese di Cutro (Crotone) ha detto che persone che lui conosce, spostandosi a Brescia e Bergamo hanno “ trovato l’America”.
Secondo il racconto dell’ex ‘ndranghetista, gli affari più redditizi erano quelli nel settore del materiale per l’edilizia, comprato in nero dai cavatori bresciani e bergamaschi. Materiale ritirato e pagato in contanti da una cava bresciana: «Ogni 15-20 giorni Salvatore Procopio andava a Brescia con 80mila euro in contanti», ha detto Cortese. La mafia aveva messo gli occhi e le mani sui lavori della Tangenziale Sud. La Giglio Srl, società di proprietà di Giuseppe Giglio, uno degli arrestati, era riuscita a stipulare un contratto di trasporto terra con la Nuova Beton di San Polo. Brescia, insomma come “una Provincia della Calabria”, così come viene definta ingergo mafioso.

 

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