Narcotraffico, sequestrati 41 kg di cocaina

Importantissima operazione della Guardia di Finanza di Brescia. Recuperata, a Milano, "polvere" purissima per sei milioni di euro. Tre arresti.

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(red.) Importantissimo sequestro di cocaina della Guardia di Finanza di Brescia. Gli agenti, nei giorni scorsi, hanno seguito un sospettato e sono riusciti a recuperare poco meno di 41 chilogrammi di droga purissima, che sarebbe fruttata ai narcotrafficanti circa 6 milioni di euro.
I Finanzieri del Gico erano da tempo sulle tracce di E.K., cittadino albanese di 28 anni, senza occupazione, che aveva destato sospetti per i numerosi contratti di noleggio di autovetture che aveva stipulato, tutti di breve durata. L’anomalia era emersa nel corso dell’ordinaria attività di controllo economico del territorio. Lo stile di vita del soggetto era poi troppo elevato per un “disoccupato”. Gli investigatori avevano inoltre scoperto una seconda identità, utilizzata dal soggetto sino al dicembre 2008, alla quale corrispondevano numerosi precedenti penali.
Nei giorni scorsi, i militari della Finanza hanno pedinato l’uomo sino a Milano, nella zona Sempione, ove lo stesso, dopo aver effettuato in modo sospetto più giri intorno a un isolato, è stato raggiunto da E.M., albanese di 23 anni, il quale, con grande circospezione, gli ha consegnato un voluminoso pacco. L’intervento degli agenti ha consentito di bloccare entrambi i soggetti, scoprire che nel pacco erano contenuti ben otto “panetti” di cocaina e successivamente fermare un terzo cittadino albanese, A.G. di 23 anni, che aveva occultato in uno zainetto altri dieci “panetti” di stupefacente. La perquisizione dell’appartamento in uso ai fermati ha consentito di rinvenire, nascosti in una borsa, altri 20 chili di cocaina. Sono stati sequestrati, complessivamente, quasi 41 chilogrammi di cocaina, circa 8.500 euro in contanti e nove cellulari.
I tre albanesi sono stati arrestati e condotti nel carcere di San Vittore, a disposizione della Procura della Repubblica di Milano. I successivi approfondimenti investigativi lasciano supporre che la droga sequestrata fosse destinata alle province di Brescia e Bergamo. La “polvere” aveva una percentuale di principio attivo altissima.

 

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