Gatto scuoiato: indagini ancora aperte

Ghisby, il micio di Piancamuno trovato in condizioni tremende dalla sua proprietaria potrebbe essere stato investito. Ma le indagini proseguono per volontà dei carabinieri.

di Giovanni Merla

Nei giorni scorsi due televisioni locali hanno riacceso i riflettori sul caso del Gatto Ghisby. Il micio ritrovato nel Febbraio scorso dalla sua proprietaria, Giovanna Donina, parzialmente scuoiato vivo e agonizzante fuori dal cortile di casa sua. L’autopsia, effettuata dall’Istituto Zooprofilattico di Brescia, pochi giorni dopo il decesso dell’animale,dichiarava: “Asportazione netta della coda e della cute a margini netti, senza evidenza di escoriazioni, emorragie, brandelli residui o altre alterazioni. Le lesioni sono compatibili con l’azione di un tagliente”.

La procura di Brescia ha aperto un fascicolo, con denuncia contro ignoti, per accertare come siano andati i fatti e parallelamente la proprietaria di Ghisby ha presentato una querela presso la stazione dei Carabinieri di Artogne. La pubblicazione delle foto del gattino scuoiato sui social e l’esito dell’autopsia che non escludeva l’ipotesi di un gesto di violenza, hanno fatto da cassa di risonanza e l’episodio è stato anche raccontato dal programma Mediaset “Le Iene”.

Nel servizio, oltre alle dichiarazioni della proprietaria di Ghisby e alla ricostruzione dell’accaduto è stato intervistato il veterinario che ha soccorso il micio e gli ha praticato l’eutanasia. Il dottore ha parlato di lesioni gravissime e sconvolgenti, mai viste in 17 anni di esperienza e ha chiuso la sua dichiarazione augurandosi che il responsabile venga assicurato alla giustizia. Il povero Ghisby non si allontanava mai da casa, se usciva restava nel cortile interno, abitato da altre 4 famiglie. In passato la signora Giovanna Donina aveva ricevuto minacce esplicite perché il gatto dava fastidio a qualcuno.

Le Iene hanno tentato di intervistare i vicini di casa della donna, ma non hanno ricevuto nessuna risposta. Pochi giorni fa l’auto di una di queste persone è stata portata in un’officina meccanica per il tagliando. Il meccanico ha trovato una pelle di gatto nel semiasse di una ruota anteriore. Ha quindi avvisato il proprietario che ha chiamato i carabinieri e i giornalisti. Nel servizio andato in onda qualche giorno fa si parla, usando opportunamente il condizionale, di una possibile svolta nelle indagini dopo il ritrovamento.

E sempre secondo il parere personale dei giornalisti il possibile atto di violenza si ridimensionerebbe in un tragico incidente. Secondo le tv locali quindi il caso è quasi chiuso. Ma realmente non è così. Perché il Pubblico Ministero non ha ancora terminato le indagini preliminari e secondo le dichiarazioni ufficiali dei Carabinieri di Artogne l’indagine non è conclusa.

Quindi occorre attendere la visione degli atti giudiziari che saranno resi pubblici dal PM alla fine delle indagini. Ogni scenario è ancora possibile, ma senza elementi e prove concrete è impossibile trarre delle conclusioni oggettive e reali. L’unica cosa certa assolutamente da non sottovalutare è che non sarà mai possibile stabilire se la pelle ritrovata nell’automobile sia quella di Ghisby, perché la carcassa del gatto è stata smaltita dall’Istituto Zooprofilattico di Brescia dopo l’autopsia e senza il cadavere non si può effettuare nessun tipo di accertamenti genetici comparativi con la pelle in questione. Oltretutto alla proprietaria del gatto la pelle ritrovata negli ingranaggi del veicolo non è stata fatta vedere.

Il caso dunque rimane aperto. Vi daremo aggiornamenti appena ci saranno sviluppi ufficiali e concreti sulle indagini.

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