Tornerà in pista il vecchio Rigamonti?

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"Sarà pronto per il 2005, ma noi contiamo di giocarci già nel 2004", con queste parole un tantino ottimistiche attribuite al presidente Gino Corioni, nell’aprile del 2003 i giornali presentavano il nuovo impianto sportivo da 150 milioni di euro tutti provenienti da investitori privati, che avrebbe dovuto sorgere a Castenedolo, nella zona della Fascia d’Oro, a un tiro di schioppo dall’aeroporto di Montichiari, sostituendosi al vetusto stadio Rigamonti di Mompiano.
Erano i tempi in cui il Brescia calcio veniva tenuto in serie A dagli ultimi lampi di genio di uno dei più grandi talenti italiani del pallone, Roby Baggio, e i promotori illustravano orgogliosamente uno stadio da “25 mila posti tutti numerati, coperti e a sedere”. L’insediamento era stato pomposamente battezzato “Cittadella telematica per attività sportive, commerciali, culturali, tecnologiche”, e naturalmente avrebbe dovuto “essere sostenuto” da un mega shopping center con più di 160 negozi, albergo (con 200 stanze), ristoranti e bar (una quarantina), biblioteca, multisala cinematografica, palestre, piscine, fitness e chi più ne ha più ne metta.
La fantasia si spingeva persino a ipotizzare la creazione di un centro scolastico d’eccellenza, “un istituto superiore o universitario dello sport, destinato a formare i futuri dirigenti”. A Castenedolo?, si chiedeva qualcuno forse un po’ irriguardoso: sì, a Castenedolo.

Gli anni sono passati: la burocrazia e le autorizzazioni hanno allungato i tempi. Molti hanno cominciato a chiedersi se davvero sia il caso di appesantire con questo megaprogetto una zona già super intasata. Nel frattempo Valore Reale sgr, una società specializzata, ha creato per l’operazione un fondo immobiliare chiuso chiamato Fondo Stadio Global Center. Questo strumento finanziario raccoglierà denaro dagli investitori, e da qui dovranno arrivare i soldi per costruire. Il primo passo è stato emettere quote riservate a un gruppo di soggetti, guidati dalla società Opera, che hanno conferito terreni per oltre 600 mila metri quadrati, Si tratta di aree agricole acquistate in precedenza: non sappiamo quanto siano state valutate.

Campionato italiano di serie B, anno 2006-2007: la squadra di Corioni naviga a metà classifica. Media di spettatori per partita: 4.426 (ne fanno di più il Pisa e il Venezia in C1). Incontro clou: Brescia-Genoa (6.500 spettatori). Partita più snobbata: Brescia-Crotone (3.000). Eccole qui, fredde e impietose, le statistiche che minacciano di suonare il de profundis per il nuovo stadio, già vuoto prima ancora di nascere.
Ma se i numeri sono questi, si chiedono in molti, perché gli investitori insistono? Semplice, perché la parte interessante è l’altra, quella commerciale. Anche se ufficialmente si sente dire che il progetto “va visto nell’ottica dei campionati europei del 2012, che si svolgeranno in Italia”.
E allora si capisce la recente opposizione del sottosegretario allo Sport Elidio De Paoli e sono motivate anche le interrogazioni di un paio di parlamentari che forse con Brescia c’entrano poco e ottengono visibilità occupandosi di pallone, ma non hanno tutti i torti.

Per la verità, anche qualche importante politico bresciano comincia a dire che il calcio sta diventando un prodotto sempre più televisivo e che di questi tempi non ha molto senso dare l’ok a un progetto così importante (e quindi così invasivo per il territorio) come quello di Castenedolo. A Mompiano lo stadio c’è già. Con una ventina di milioni di euro si può rimodernarlo e rimetterlo a nuovo, portando i posti a sedere intorno ai 15-20 mila e rendendo l’impianto sicuro e comodo come una bomboniera. Inoltre da quelle parti è prevista una fermata della metropolitana che taglierebbe il traffico automobilistico e le (vere o presunte) intemperanze degli ultras non fanno più molta paura agli abitanti della zona.
Tanto più che, recuperando il vecchio Rigamonti, si neutralizzerebbero in anticipo le manovre di chi magari sta già pensando come trasformare quella preziosa area di Mompiano in una zona edificabile da destinare ad abitazioni residenziali.

(pubblicato il 15 dicembre 2006)

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