Brescia: smantellato il 118, apre il 112

La centrale operativa viene accorpata a quella di Bergamo. Al suo posto a Brescia apre il 112, numero unico per le emergenze, attivato anche in altre due sedi regionali.

Più informazioni su

(red.) Annunciata qualche mese fa, la riorganizzazione del sistema di soccorso in tutta la regione si appresta a diventare operativa e a portare significativi cambiamenti anche nel Bresciano.
Il 22 ottobre, infatti, a Castelverde, nel Cremonese, si è tenuta la assemblea annuale di Areu (Azienda regionale emergenza urgenza) nel corso della quale il direttore generale Alberto Zoli ha annunciato che a Brescia “chiuderà” il 118 mentre verrà attivato il 112 come numero unico per le emergenze.
A Brescia infatti, in base a quanto stabilito a luglio con l’avallo del Pirellone, aprirà una delle tre centrali operative regionali del 112, il nuovo numero europeo per tutti i tipi di emergenze.
Ora si attende la notifica dell’importante novità ai cittadini bresciani, notizia che dovrebbe essere comunicata durante la riunione della Conferenza dei sindaci in programma venerdì all’Asl.
Con questa innovazione saranno quattro le centrali operative contattabili componendo il numero unico europeo 112, mentre quelle dei 118 verranno accorpate in sole quattro: Milano, Como, Bergamo e una quarta in una città ancora da stabilire tra Pavia, Mantova e Cremona.
Nella pratica quindi, a breve, la centrale operativa dell’Ospedale Civile, attiva dagli anni ’80, dovrebbe chiudere, ma resterà la base dell’elisoccorso. Gli infermieri che vi lavorano (32), dipendenti dall’Areu, verranno distribuiti sui mezzi di soccorso del territorio.
Di sicuro, in questa fase ancora di elaborazione del progetto, c’è che le centrali di Brescia e Milano saranno operative entro la fine del 2012. Ancora da individuare la sede, predisporre gli interventi tecnologici ed individuare il personale.
La nuova pianificazione dei mezzi e delle risorse comporterà una spesa di circa 18 milioni di euro, in parte finanziati dalla Regione ed in parte ricavati da una migliore gestione del sistema stesso. La riorganizzazione consisterà anzitutto nella configurazione di aree territoriali omogenee, che sostituiranno le attuali 12 centrali autonome e che nelle intenzioni garantiranno, con l’estensione delle aree di competenza dei singoli mezzi, un sistema di soccorso più integrato ed efficiente.
Per quanto riguarda la provincia di Brescia, come sottolineato tempo fa, la riorganizzazione comporterà un incremento di mezzi di soccorso di base nelle aree che attualmente risultano più scoperte, come l’alto Sebino e la Valle Camonica e la zona al confine con la provincia di Cremona. Quanto ai mezzi di soccorso intermedi, sarà necessario procedere alla formazione di tutti gli infermieri, in modo da poter disporre a regime di 7 mezzi per 24 ore e un mezzo per 12 ore (attualmente i mezzi di soccorso intermedi sono tre).
La città di Brescia e la media Valle Camonica avranno poi a disposizione due nuove auto mediche. L’obiettivo è quello di raggiungere nel 95% dei casi il paziente entro 20 minuti dalla chiamata (oggi a Brescia siamo ad un livello di efficienza in questo senso al 91%).

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.