Boni, Calderoli: “Valutare bene chi accusa”

Il coordinatore delle segreterie della Lega Nord sull'inchiesta milanese sul presidente del Consiglio regionale: "Ugliola accusò di tangenti un'altra persona, poi assolta".

(red.) ”E’ giusto che i giudici svolgano il loro lavoro fino in fondo, ma mi auguro che valutino attentamente da che pulpito vengono le accuse a Davide Boni”.
Lo ha affermato Roberto Calderoli, coordinatore delle segreterie della Lega Nord, parlando dell’inchiesta della Procura di Milano sul Presidente del Consiglio della Regione Lombardia.
Un’inchiesta che, secondo i pm meneghini metterebbe in luce un sistema “Pdl-Lega” che, al Pirellone, avrebbe avuto al suo vertice tre ex assessori: l’ex vicepresidente bresciano Franco Nicoli Cristiani (arrestato per corruzione e ora ai domiciliari), l’attuale presidente Boni e l’ex titolare del dicastero della Cultura Massimo Buscemi.
”Quando ho letto delle accuse a Boni, mi è venuto un colpo al cuore”, ha detto Calderoli, “e il consiglio federale ha voluto sentire Boni per capire bene cosa c’è dietro questa vicenda. Ma il denunciante di Boni”,  ha aggiunto, “è il solito architetto Ugliola, lo stesso che nel ’98 accusò, di avere preso una tangente, un assessore comunale di Bresso, Giovanni Terzi, che poi, nel 2006, è stato assolto con formula piena”.

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