Pgt, tagliato il 70% delle aree commerciali

Ma è scontro sulle cifre in Commissione. Il Pd ha abbandonato l'aula in segno di protesta. Dei cinque centri commerciali ipotizzati ne restano due "e mezzo".

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(red.) E’ guerra di numeri e metri quadrati in Loggia sul nodo commercio previsto nel Piano di Governo del Territorio.
La discussione, che si è svolta in Commissione urbanistica nel pomeriggio di giovedì non ha risparmiato i toni forti, con l’assessore Paola Vilardi che ha lasciato l’aula per qualche minuto e, successivamente, l’abbandono definitivo da parte del Pd che voleva conoscere, scheda per scheda, i progetti sulle nuove aree commerciali previste dal Pgt per la città.
Una vera e propria battaglia fra maggioranza ed opposizione sul futuro volto commerciale di Brescia, un’aspra contesa sulle percentuali che il Piano destina ad aree di vendita e sulle quali era attesa una difficile tenzone.
Dopo il confronto fra comune e associazioni di categoria, che in più occasioni hanno manifestato opposizione alle ipotizzate nuove superfici di vendita, la Loggia ha deciso di tagliare del 70% le quote di commerciale presenti nel Pgt adottato.
La nuova configurazione prevede il via libera a due centri commerciali “e mezzo”, al posto dei cinque iniziali, ovvero il trasferimento della Coop ai ai Magazzini generali e il polo pensato all’Idra.
La Pietra curva sarà invece area ad esclusiva vocazione direzionale e per l’ex Macello comunale resta confermata la destinazione d’uso attuale, quella agricola.
Il progetto del grande centro di Sant’Eufemia (il “mezzo” di cui sopra), pari a 25mila metri quadrati di superficie tra cui 15mila di vendita, viene invece rimandato ad una valutazione successiva, a settembre.
Il progetto verrà sottoposto ad un nuovo iter con procedimento di Valutazione ambientale strategica specifica (Vas), ricontrattazione degli oneri, il vincolo per il “no food” e l’approvazione in Consiglio comunale.
Dopo la sforbiciata la grande distribuzione passa così dai 97.908 mq iniziali ai 55.220 mq attuali: le strutture inferiori ai 600 mq passano da 77.366,30 mq a 7.500 mq, mentre le attività fino a 2.500 mq, dai 122.125,19 mq iniziali a 52.857.
Nonostante il taglio queste nuove prospettive non piacciono all’opposizione che ha abbandonato l’aula in segno di protesta.

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