“Serve deroga per apicoltura lombarda”

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    (red.) “Gli eventi atmosferici degli ultimi mesi hanno messo in ginocchio l’apicoltura lombarda. Per questo la Regione Lombardia chiede una deroga per garantire il ristoro dei danni subiti dal comparto apistico”. Lo ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi Fabio Rolfi, che, oggi, ha inviato una lettera alla Commissione Politiche agricole della Conferenza Stato-Regioni, per chiedere che la proposta venga discussa nella prossima seduta. “Le polizze assicurative per il comparto apistico sono previste dal ‘Piano di Gestione dei Rischi’ – ha spiegato Rolfi -, ma, purtroppo, al momento sul mercato non esistono prodotti assicurativi agevolati per gli apicoltori. Si tratta di una situazione di emergenza che dobbiamo affrontare”.

     

    Le condizioni climatiche hanno determinato nel 2019 rese delle produzioni di miele millefiori e di acacia nella pianura lombarda da 0 a 5 kg/alveare, di gran lunga inferiori ai 10 kg/alveare media in Lombardia, e il completo azzeramento della produzione in collina e in montagna. Per il miele di acacia questa è una delle peggiori annate, con una produzione inferiore del 75 per cento rispetto alla media.

     

    Ecco la situazione relativa alla produzione di miele di acacia nelle diverse province quest’anno:

    PAVIA, 2-7 kg/alveare in pianura e 0 in collina;

    CREMONA E LODI, 5-7 kg/alveare con rare “punte” massime di 10 kg/alveare;

    BERGAMO, 5 kg/alveare in pianura e produzione azzerata in collina;

    BRESCIA, 5-7 kg/alveare con rare “punte” massime di 10 kg/alveare in pianura, produzione azzerata in collina;

    COMO E VARESE, 0-3 kg/alveare;

    MONZA BRIANZA, 0-5 kg/alveare;

    MILANO, 3-7 kg/alveare con rare “punte” massime di 10 kg/alveare;

    MANTOVA, 3-5 kg/alveare in pianura, 2-4 kg/alveare in collina;

    LECCO E SONDRIO, nessuna produzione.

     

    Le produzioni medie di miele di acacia nel 2018 (fonte: Osservatorio Nazionale Miele) erano state di 10-15 kg/alveare nella pianura Pavese e Bergamasca e di 15-20 kg/alveare in Brianza, nel fondovalle della Valtellina, nelle basse colline bresciane e bergamasche, nella provincia di Varese e nell’Alto Milanese.

     

    “Le forti precipitazioni, i venti e le esondazioni dei corsi d’acqua hanno creato difficoltà produttive che si aggiungono a quelle di mercato legate alla concorrenza di mieli d’importazione di bassa qualità – ha concluso Rolfi -. La Regione Lombardia è in campo con un piano triennale da 3,6 milioni di euro, per promuovere il miele lombardo di qualità”.

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