Tpl, rischio stop autobus dopo il 20 novembre

Non ci sono certezze sulle risorse e il servizio, dopo la scadenza del 30 giugno, potrà esser prorogato solo fino a novembre. A rischio anche gli studenti.

(red.) Da tempo il settore del servizio pubblico in provincia di Brescia per quanto riguarda gli autobus extraurbano non versa in buone acque a causa della continua mancanza di risorse. Il tema è stato affrontato anche ieri, venerdì 31 maggio, dall’agenzia bresciana del Tpl guidata dal presidente Claudio Bragaglio. In teoria il prossimo 30 giugno ci sarebbe dovuta essere l’aggiudicazione della gara di affidamento del servizio, ma non sarà così e ora in Lombardia si sta pensando per prorogare quello in corso di sei mesi o un anno. E proprio il 30 giugno scade il contratto per le varie agenzie che saranno chiamate ad allungare il servizio, ma le risorse restano un rebus.

Per quanto riguarda Brescia, per esempio, si può garantire fino al 20 novembre, quindi al massimo una proroga -rispetto al 30 giugno – di quattro mesi. Cosa succederà dopo il 20 novembre? In provincia di Brescia potrebbero non più circolare gli autobus extraurbani. Su questo allarme, ieri il presidente Bragaglio ha inviato una lettera alla Regione Lombardia chiedendo aiuto. E segue un accordo arrivato nella conferenza Stato-Regioni dello scorso 9 maggio in cui gli enti locali si dicono disponibili ad anticipare le risorse aspettando il via libera alla legge di assestamento.

Il problema è che questo documento sarà approvato il 30 luglio e solo in quel momento si saprà se i fondi ci sono. Altrimenti, come chiede l’agenzia bresciana del Tpl, il Pirellone potrebbe anticipare le risorse. Anche perché il rischio concreto è che dopo il 20 novembre non si potrebbero muovere sugli autobus nemmeno gli studenti.

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