Maltempo, più di 26 milioni di danni in Valcamonica

Bilancio presentato ieri in Comunità montana dopo quanto accaduto alla fine di ottobre. Persi 820 ettari di boschi e metà legna sarà mandata alle segherie.

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(red.) Oltre 26 milioni di euro di danni nella sola Valcamonica, nel bresciano, dopo il maltempo che il 29 ottobre scorso ha colpito tutta la provincia. Ma si parla di calcoli sottostimati, visto che non sono inclusi gli indennizzi per i privati, mentre alcune zone non ancora raggiungibili non hanno fornito riferimenti. Il bilancio è stato presentato ieri, martedì 13 novembre, in Comunità montana da parte del direttore del Servizio foreste e bonifica montana Gian Battista Sangalli e del presidente Oliviero Valzelli. 40 Comuni hanno segnalato, appunto, 26,5 milioni di danni tra frane, dissesti, distruzione di boschi e interruzioni delle strade agricole.

E a guidare questa classifica c’è Ceto con 2,9 milioni, seguito da Bienno e Paisco Loveno per 1,9 e 1,8 milioni. Uno dei danni maggiori riguarda sicuramente i boschi, considerando che 820 ettari sono stati distrutti. E in questo frangente la sola Sonico ha perso 148 ettari. Come detto, però, la conta dei danni non riguarda i privati per i quali dovrà essere lanciato un bando apposito per sistemare gli indennizzi. A terra a causa del maltempo sono rimasti 150 mila metri cubi di materiale e fino al 40% di legna potrà essere usata per le segherie e il resto alla centralina di Ponte di Legno. Durante l’incontro di ieri si è parlato anche degli interventi che sarebbero necessari intorno al fiume Oglio, a partire dalle linee elettriche che potrebbero essere interrate per evitare il vento. E ora dalla Valcamonica attendono solo che la Regione Lombardia attivi lo stato di calamità naturale e lo stanziamento delle risorse.

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