Depuratore Garda, ambientalisti: no Chiese

(red.) “Inaccettabile usare un fiume Chiese già agonizzante come cloaca a cielo aperto di mezza provincia. Gli amministratori del Garda usano la stessa strategia adottata per la discarica Castella 2 scaricando su altre comunità i problemi ambientali dei loro territori” scrive il comitato “No depuratore” dopo lo scenario che è emerso per la depurazione della sponda bresciana del lago di Garda con i tre terminali a Gavardo, Montichiari e Peschiera. E anche Legambiente si pone a difesa dei Comuni che protestano. “Siamo contrari all’ipotesi di depurazione a Montichiari avanzata da Acque Bresciane che come al solito pensa di poter disporre del territorio a suo piacimento – dicono.- Bene stanno facendo i sindaci a difendere i propri Comuni.

Non è stata sufficiente un’epidemia batterica che ha colpito quasi mille persone, le cui cause non sono state ancora chiaramente individuate, che coinvolgesse parecchi paesi sul corso del fiume Chiese e nemmeno la moria di pesci dovuta a periodici inquinamenti e neppure la scarsità d’acqua nella stagione estiva, periodo nel quale la depurazione dei reflui dei comuni gardesani aumenta notevolmente, affinché non venisse presa in considerazione la minima intenzione di utilizzare il fiume quale corpo ricettore delle acque bonificate. La gestione attuale della questione depuratore del Garda è sconcertante sotto ogni punto di vista”. Era anche emersa l’ipotesi di usare Muscoline, ma l’idea sta calando a favore dei tre destinatari verso il Chiese e la sponda veronese.