Turismo, Brescia punta sulla tassa di soggiorno

Fino a 3 euro al giorno in base alle categorie degli hotel, ma gli albergatori sono contrari. Brescia non è come città vicine e storiche Verona o Mantova.

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(red.) A Brescia città si è riaperto il dibattito sull’introduzione della tassa di soggiorno da far pagare ai turisti che trascorrono almeno una notte tra gli alberghi e hotel all’ombra della Loggia. Del provvedimento si discuterà in una delle prossime riunioni della giunta comunale, ma già da Federalberghi si levano gli scudi perché contrari alla misura. L’obiettivo del Comune è quello di fare cassa inglobando la tassa e alimentando i bilanci, ma per gli addetti ai lavori rischia di essere una misura che bloccherà il turismo.

Si valuta di introdurre una tassa di 3 euro al giorno nelle strutture a tre e quattro stelle e minore per quelle a categorie più ridotte. Ma come è emerso, Brescia è lontana da città vicine come Verona o Mantova dove la percentuale di occupazione delle stanze arriva al 70%, mentre a Brescia si arriva a una su due. Già dell’imposta di soggiorno a Brescia si era parlato nel 2012 facendo desistere il Comune, ma ora ritorna il dibattito.

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