Inquinamento nel lago d’Iseo: uno studio della Bicocca

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    (red.) È giunto alla sua conclusione il Progetto “Lake, stream and groundwater modeling to manage water quantity and quality in the system of Lake Iseo-Oglio River”, uno studio dell’Università di Milano Bicocca per fare luce sulle dinamiche con cui l’acqua e le sostanze inquinanti in essa disciolte si spostano e interagiscono tra il lago d’Iseo, il fiume Oglio e gli acquiferi circostanti.

    Conoscere queste dinamiche, quantitativamente ancora poco note, è di estrema importanza in un territorio fortemente caratterizzato dall’uso dell’acqua da parte dell’uomo che ne condiziona, inevitabilmente, la qualità.

    Aver compreso come si influenzano reciprocamente le caratteristiche chimiche delle acque del sistema lago-fiume-falde permetterà, infatti, di individuare azioni concrete e consapevoli per il miglioramento della gestione idrica, limitando l’impatto dell’uomo e a sostegno della tutela delle acque superficiali e sotterranee.

    I ricercatori del Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Terra dell’Università di Milano Bicocca presenteranno i risultati dello studio in occasione del Convegno scientifico, “Acque Superficiali e Sotterranee: un unico sistema ambientale” che si terrà il giorno 16 ottobre 2018 alle 9, in Aula Luisella Sironi, presso la sede universitaria di Piazza della Scienza a Milano.
    Il convegno sarà anche l’occasione per un approfondimento organico e multidisciplinare, focalizzato sulle dinamiche dei complessi meccanismi di scambio continuo tra acque superficiali e sotterranee, con il coinvolgimento di competenze di idrogeologia, chimica, ecologia, geochimica ambientale, modellistica idrogeologica e gestione delle risorse idriche.

    Per raggiungere questi importanti risultati ci sono voluti tre anni: due anni di studio e monitoraggio del sistema idraulico dell’Oglio, delle sue acque superficiali e sotterranee in tutta la zona compresa tra il lago d’Iseo e Ostiano per un totale di oltre 120 misure di portata, 505 campioni raccolti e più di 9000 analisi chimiche effettuate; un anno di elaborazione dei dati fino a giungere alla realizzazione di un modello tridimensionale della zona che ha permesso di capire come lago, fiume e falda interagiscano tra loro, scambiandosi reciprocamente acqua e, soprattutto, sostanze inquinanti come nitrati e arsenico.

    Dopo il Convegno scientifico i risultati del Progetto saranno diffusi attraverso un piano di divulgazione a livello scolastico e sociale, per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della gestione consapevole delle risorse idriche e sul ruolo che può assumere, come utilizzatore d’acqua, ogni singolo cittadino.

    Il Progetto, realizzato con il contributo di Fondazione Cariplo, è stato coordinato da Barbara Leoni e sviluppato da Tullia Bonomi, Letizia Fumagalli, Marco Rotiroti, Alberto Stefania, Chiara Zanotti, Sara Taviani, Valentina Soler, Martina Patelli, Veronica Nava e Marco Faggioli.

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