Polmonite, caso di un‘altra vittima da legionella

E' un 68enne di Roé Volciano, morto all'ospedale di Gavardo. Controlli sul Chiese e sulle aziende vicine. E dal Civile dicono di aver isolato il batterio.

(red.) Nelle ore precedenti a venerdì 14 settembre un’altra persona, un 68enne residente a Roé Volciano, nel bresciano è morto ed è stata disposta l’autopsia per capire se sia stato un nuovo caso di legionella. L’uomo era stato ricoverato alla Poliambulanza di Brescia e poi trasferito all’ospedale di Gavardo dove ha perso la vita. Quindi, la polmonite continua a fare paura, nonostante l’annuncio dell’assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera sul calo della curva epidemica. Oltre al 68enne, anche l’84enne di Carpenedolo aveva perso la vita, ma non sapendo per quale motivo. Legionella confermata, invece, per la 69enne di Mezzane di Calvisano. Ma ci sono anche tre persone, tutte bresciane e degenti in ospedali fuori dalla provincia – presi d’assalto – che lottano contro il batterio.

Si tratta di una 67enne di Remedello che si trova a Mantova e due – un 43enne e un 29enne di Roé Volciano – al San Gerardo di Monza. In questo panorama, “a undici giorni di distanza dal primo manifestarsi di un incremento anomalo di casi di polmonite, che ha colpito soprattutto la popolazione di alcuni Comuni della Bassa Bresciana Orientale e dell’alto Mantovano, l’Ats di Brescia sta elaborando i dati forniti quotidianamente dagli ospedali che confermano l’andamento epidemico in curva discendente. Dopo i giorni di picco verificati tra il 7 e il 9 settembre, il numero dei nuovi casi sta progressivamente calando, mentre il numero di positivi alla legionella, a partire dal 2 settembre, sono fermi a 23” dice Gallera. “I dati del 12 settembre presentano 24 nuovi casi e quelli di ieri, del 13 settembre, alle 17, mostrano 32 nuovi accessi al pronto soccorso. Di questi, 11 pazienti sono stati dimessi a seguito di un quadro clinico non grave curabile a domicilio, mentre 21 sono stati ricoverati. I casi accertati come positivi alla legionella sono, a partire dal 2 settembre, complessivamente 23″.

E a proposito delle cause del contagio da batterio, il fiume Chiese resta nel mirino con una serie di campionamenti. Ma non solo il corso d’acqua, perché anche le aziende della Bassa che lo sfruttano per il proprio lavoro hanno ricevuto vari controlli. I carabinieri di Orio al Serio continuano a ispezionare dall’alto, mentre i vigili del fuoco del Nbcr hanno effettuato delle ispezioni tra le imprese di Calvisano, Carpenedolo e Montichiari. Si parla di 234 campioni raccolti, di cui 102 in abitazioni, 65 da torri di raffreddamento ed evaporazione, 54 su reti idriche, 13 dal fiume. Nel frattempo, nella fascia degli interessati si è inserito anche il paese di Bedizzole, nonostante il Comune rassicura sul fatto che la situazione nelle scuole non presenta problemi.

Di certo è una delle emergenze senza precedenti nella Bassa, tanto che il direttore generale dell’ospedale Civile di Brescia parla di 155 persone con casi di polmonite che si sono rivolte in soli dieci giorni a Montichiari, tra ricoveri e trattamenti domiciliari. In questa situazione, la fiera Expo Arte in programma dal 22 al 24 settembre è stata rinviata a data da definire per il timore che nessuno partecipasse, vista la situazione. Al contrario, la partita di calcio dilettante tra Ghedi e Pavoniana per domenica 16 settembre è stata confermata dopo la richiesta di non giocare per paura delle docce, tra i possibili motivi del contagio del batterio. E dal reparto di Microbiologia del massimo ospedale cittadino rivelano di aver isolato il tipo di batterio, di un ceppo diverso rispetto a quello tradizionale. Ora si attendono i risultati dei campioni per verificare anche la causa del contagio e la provenienza.

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