Croce di Job, il 19 ottobre la sentenza del processo

Cinque imputati alla sbarra per non essersi occupati della manutenzione del manufatto. La pm si è anche soffermata sulle condizioni e le scarse risorse.

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(red.) Nella giornata di lunedì 10 settembre al tribunale di Brescia si è tenuta un’altra udienza del processo a carico di cinque imputati per la morte di Marco Gusmini, il giovane travolto dalla Croce di Job a Cevo, nel bresciano, nell’aprile del 2014. Gli accusati sono Marco Maffessoli presidente dell’associazione culturale “Croce del Papa”, i consiglieri Elsa Belotti e Lino Balotti, don Filippo Stefani e Renato Zanoni che era stato incaricato del collocamento del manufatto. Dalla parte dell’accusa c’è la pm Caty Bressanelli che nella propria requisitoria si è soffermata su diversi elementi.

Tanto da chiedere condanne diverse per i cinque: 1 anno e due mesi per Maffessoli e Zanoni, dieci mesi per don Stefani e nove mesi per Belotti e Balotti. Il magistrato ha parlato di un’opera di grandi dimensioni, ma sottovalutata dal punto di vista tecnico. Oltre al fatto che piazzarla in quella zona sarebbe stata a rischio per il meteo. A questo si aggiungono le risorse, la continua mancanza e il fatto che non sarebbe emerso il suo costo. E imputa a tutti il fatto di non essersi occupati della manutenzione. Tuttavia, gli avvocati difensori hanno ribattuto sull’idea che i lavori per mantenere la struttura intatta sarebbero spettati al Comune e non all’associazione. L’udienza è stata aggiornata al 19 ottobre per le repliche e la sentenza.

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