Donna scomparsa, “corpo nel borsone del marito“

Depositate le motivazioni con cui il Riesame di Brescia si è opposto alla scarcerazione di El Biti. Lui avrebbe ucciso e fatto sparire la compagna Souad.

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(red.) Nelle ore precedenti a martedì 17 luglio il tribunale del Riesame di Brescia ha depositato le motivazioni sul perché ha deciso di non scarcerare Abdelmjid El Biti, l’uomo accusato di aver ucciso e fatto sparire il corpo della compagna marocchina Alloumi Souad dalla casa di via Milano. In pratica, secondo i giudici, non ci sarebbero dubbi sul fatto che all’interno del borsone che l’uomo con fatica stava caricando sulla propria auto di notte ci sarebbe stato il corpo rannicchiato della donna. Erano le ore tra il 3 e il 4 giugno.

L’uomo, che nei giorni successivi era stato arrestato e condotto in carcere, si è sempre detto innocente. Tanto che il suo legale, di fronte alla mancanza di gravi indizi dal suo punto di vista, aveva chiesto al Riesame di scarcerarlo, ma inutilmente. Secondo i giudici, El Biti, in procinto della causa di separazione, sarebbe stato geloso al punto da appostarsi sotto casa della donna per verificare se avesse incontri con altri uomini.

“Prevaricatore, crudele e spietato” scrive il Riesame nelle motivazioni, sottolineando come l’uomo si sia riconosciuto nell’immagine ripresa dalla telecamera del bar di via Milano mentre trasportava il pesante borsone. Tuttavia, al momento non è ancora stato trovato il corpo.

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