Omicidio-suicidio Ome, cronaca di un dramma

Florinel ha usato un coltello e poi una bottiglia per uccidere la compagna Sorina. Poi si è tolto la vita con fendenti e farmaci. Aveva disturbi psichici.

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(red.) Florinel Monea di 55 anni e Sorina di 50. Sono le vittime, marito e moglie rumeni, dell’omicidio-suicidio che si è verificato a Ome, nel bresciano. Tutto si sarebbe consumato tra sabato 2 e domenica 3 giugno quando l’uomo sarebbe stato colpito da un raptus di follia che lo ha spinto a brandire un coltello da cucina e uccidendo la compagna con quattro fendenti e poi una bottigliata in testa. Quindi, ha usato la stessa arma con sé stesso colpendosi più volte tra torace e addome prima di riempirsi con un cocktail fatale di farmaci che lo hanno portato alla morte. Lui era disoccupato e lei svolgeva il mestiere di badante per una famiglia di Monticelli Brusati.

A trovarli senza vita nella loro casa di piazza Aldo Moro, tra via Maestrini e Lizzana, al primo piano dello stabile, è stato lunedì pomeriggio 4 giugno il figlio 30enne che abita a Rodengo Saiano. Non riusciva più a sentirli da sabato e quando lunedì la famiglia dove la donna lavorava come badante lo ha avvertito che non si era presentata, intorno alle 15,30 è tornato per verificare cosa fosse successo. C’era un’atmosfera irreale e ha allertato i carabinieri che hanno trovato marito e moglie distesi uno affianco all’altra sul pavimento e in mezzo al sangue. Sul luogo si è poi mobilitato un vasto schieramento tra soccorsi e forze dell’ordine con i carabinieri di Passirano, quelli di Gardone Valtrompia, dal comando provinciale di Brescia e i vigili del fuoco. I soccorritori non hanno potuto fare altro che accertare la morte della coppia, mentre la Scientifica ha ricostruito la dinamica.

E’ toccato ai carabinieri raccogliere qualche testimonianza sul posto, a partire da un vicino di casa che ha confermato come le liti fossero frequenti e che sabato aveva avvertito dei rumori strani, ma non avrebbe mai pensato a una cosa del genere. Sorina Monea era conosciuta in paese e si dedicava al lavoro e alla famiglia. Era arrivata in Italia da diverso tempo, prima del marito che tra il 2015 e il 2016 era tornato in Romania dopo aver perso il lavoro a Monticelli Brusati, forse per i disturbi psichici di cui soffriva. Poi era tornato in Italia per raggiungere la moglie in piazza Moro, ma le liti sarebbero state frequenti. Il paese è rimasto sgomento, a partire dal sindaco Aurelio Filippi che sottolinea come i due non fossero seguiti dai Servizi sociali, quindi mai si sarebbe pensato a un esito tanto drammatico. Sul corpo dei due saranno effettuate le autopsie per certificare le cause della morte.

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