Sana Cheema, fidanzato non si presenta in procura

Il ragazzo italo-pakistano con cui la 25enne avrebbe avuto una relazione e uno scambio di messaggi in chat ha dato buca al magistrato. Sarà riconvocato.

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(red.) Quello di venerdì 27 aprile doveva essere il giorno in cui il ragazzo italo-pakistano residente a Brescia e presunto fidanzato di Sana Cheema avrebbe dovuto essere in procura per essere sentito come persona informata sui fatti per quanto riguarda la morte della 25enne connazionale. Invece, non si sa perché, ha deciso di non presentarsi. Interpellato dal Giornale di Brescia per chiedergli di questa sua scelta, il ragazzo ha detto che non sa nemmeno se andrà in tribunale per farsi sentire.

Ha anche aggiunto che non avrebbe mai avuto una relazione con la pakistana e che sarebbe stato suo amico solo attraverso i social network. Il sostituto procuratore di Brescia Ambrogio Cassiani che ha aperto un’inchiesta, per ora senza indagati né notizie di reato, vorrebbe capire dal 25enne quale potesse essere lo stato d’animo di Sana nei giorni precedenti alla morte, risalente al 18 aprile. E lo stesso quotidiano parla anche di uno scambio di messaggi in chat tra la vittima e un altro amico risalente al 16 aprile e in cui gli parla di una presunta delusione d’amore, probabilmente proprio con il ragazzo italo-pakistano.

E si fa riferimento anche a un matrimonio, oltre al fatto che la ragazza non vedeva l’ora di tornare a Brescia come aveva in programma di fare il 19 aprile, il giorno dopo la morte. Di certo dopo il ponte del 1° maggio è probabile che il magistrato convocherà di nuovo il ragazzo che non si è presentato la prima volta, ma anche i componenti della comunità pakistana a Brescia per capire le reali condizioni e lo stato d’animo in cui viveva la 25enne.

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