Regionali, candidati sul documento Bs

I sette aspiranti alla carica di presidente al Pirellone propongono in sintesi le loro ricette al decalogo lanciato da associazioni categoria bresciane.

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(red.) Dodici associazioni di categoria bresciane, per la prima volta, avevano stilato un documento programmatico di richieste rivolte ai sette candidati alla presidenza della Regione Lombardia in vista delle elezioni di domenica 4 marzo. E ciascuno dei sette, come ne dà notizia il Giornale di Brescia, hanno voluto rispondere e replicare per una sorta di proposta in chiave bresciana. L’obiettivo generale e condiviso da tutti è quello di ridurre la burocrazia nello stilare le pratiche, favorire il maggiore accesso al credito per le imprese e aiutare quelle piccole e medie realtà.

In sintesi e come scrive il quotidiano bresciano, il candidato del Movimento 5 Stelle Dario Violi parla di sviluppo, innovazione e di azzerare la burocrazia. Giulio Arrighini, di Grande Nord, punta sul minor intervento dello Stato e maggiore libertà economica. Si prosegue con Massimo Gatti (Sinistra per la Lombardia) che preferisce un’economia più basata dal “verde”, tanto da dirsi contrario al raccordo autostradale della Valtrompia. Angela De Rosa di CasaPound parla di collaborazione per la formazione e di distretti economici più allargati.

Attilio Fontana, candidato per il centro destra, punta su semplificazione e opere. Dalla parte del centro sinistra, invece, Onorio Rosati (Liberi e Uguali) propone un gruppo di lavoro per i lavoratori e l’accesso al credito, mentre Giorgio Gori (resto del centro sinistra) si dice pronto a firmare un patto per il lavoro. Nel frattempo, restando nel campo della Regione, mercoledì 28 febbraio il governatore uscente Roberto Maroni sarà a Roma, a palazzo Chigi, per firmare l’accordo sull’autonomia dopo il referendum. Sarà di fatto il suo congedo.

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