Villa Carcina, ancora cinghiali nel parco Glisenti

Nel fine settimana i 400 atleti partecipanti a una corsa campestre si sono imbattuti in un terreno devastato dagli ungulati. Nuova polemica abbattimenti.

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(red.) Era già successo e nella notte tra venerdì 12 e sabato 13 gennaio il problema si è ripresentato a Villa Carcina, nel bresciano. Si tratta dei cinghiali che, provenienti dalla vicina montagna, sono scesi fino in valle cercando qualcosa da mangiare e devastando l’area verde del parco di Villa Glisenti. Il disagio è venuto alla luce ancora di più nel fine settimana, considerando che 400 atleti di decine di squadre da ogni parte della provincia hanno partecipato a una nota corsa campestre. Gli organizzatori nella stessa mattina si sono imbattuti in un vero disastro, tanto che il terreno non sembrava quello di un parco ma di una zona coltivata.

E su questo fronte si è anche aperto un dibattito con tanto di polemica. La Polizia provinciale di Brescia, infatti, su disposizione della Regione Lombardia che è competente in materia, ha istruito alcuni cacciatori per usare questo periodo di tempo, a stagione venatoria conclusa, per imbracciare il fucile e ridurre la presenza degli ungulati. Tutto bene? Niente affatto, perché la Federcaccia di Brescia ha deciso di non schierare i suoi aderenti. Il motivo sta nel fatto che alcune doppiette sono finite nel mirino della magistratura con tanto di denunce per la loro attività e per le quali le associazioni non possono permettersi di affrontare i processi.

Quindi? Da palazzo Broletto e dalle stesse realtà venatorie si chiede alla prefettura di Brescia di emettere un provvedimento con cui autorizzare queste operazioni di riduzione della specie e non incappare nei guai giudiziari. Nel frattempo, da Villa Carcina fanno sapere che saranno rimosse le zolle rovinate del parco e verrà posta una semina particolare per far ricrescere l’erba. E così la riapertura del parco, di solito prevista in primavera, potrebbe slittare.

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