Chiatta affondata, “nessun danno sul collettore“

Risultati positivi dalle analisi sulla condotta sublacuale dopo l'incidente con la barca di scarti edili. Legambiente chiede trasparenza sull'accaduto.

(red.) Il collettore fognario nelle profondità del lago di Garda a Gardone Riviera, nel bresciano, non avrebbe subito danni, almeno rilevanti, dall’affondamento della chiatta. Lo dice il responsabile per conto di Garda Uno Alessandro Andreatta dopo il controllo della conduttura. L’ispezione è stata eseguita dai sommozzatori di stanza ad Ancona e da un’azienda veronese da una barca.

Sono state effettuate delle misure sul collettore tornato “libero” dalla morsa del relitto inabissato e di cui la situazione è stata ripristinata sabato 9 dicembre ma dopo che il guaio era evidente dal 26 novembre. Da Garda Uno fanno anche sapere che entro la settimana o da lunedì 18 si avranno elementi per capire come intervenire sulla messa in sicurezza della condotta e sul recupero della chiatta che resta sott’acqua.

Di quest’ultima si occuperà l’azienda proprietaria che dovrà presentare un piano definito e non certo rapido. Nel frattempo sulla situazione è intervenuta anche Legambiente che chiede la massima trasparenza per spiegare cosa sia successo, chi sosterrà i costi di ripristino della situazione e capire se gli scarti edili nella chiatta inabissata possano creare problemi all’ecosistema. Ma anche sollevare di nuovo la necessità di un’opera migliore per confluire i reflui.

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