Malonno, sindaco (sotto inchiesta?) si è dimesso

Stefano Gelmi ha deciso di fare un passo indietro dopo una presunta indagine che lo coinvolgerebbe negli appalti pubblici. Potrebbe tornare un commissario.

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    (red.) Ancora non si sa nulla, nei dettagli, dell’inchiesta per presunti reati legati alla pubblica amministrazione e che ha scosso una parte della Valcamonica, nel bresciano. Ma intanto la certezza è che il sindaco di Malonno Stefano Gelmi, che sarebbe indagato, ha deciso di rassegnare ufficialmente le proprie dimissioni. Lo ha fatto dopo aver incontrato la giunta e i consiglieri comunali di maggioranza nel corso di un vertice urgente.

    Secondo le prime indiscrezioni, sembra che a finire nel mirino della procura di Brescia siano stati degli appalti pubblici emessi dalla centrale unica di committenza dell’Unione dei Comuni Alpi Orobie Bresciane di cui fa parte anche Malonno. I carabinieri di Edolo che indagano, coordinati dal sostituto procuratore Ambrogio Cassiani, sembrano aver puntato l’attenzione su reati legati a corruzione aggravata e turbativa d’asta. Tanto che, oltre al primo cittadino dimissionario, sarebbero coinvolti anche imprenditori edili. Ma il tutto resta nel mistero.

    Ciò che è certo è che lo stesso magistrato nella caserma delle forze dell’ordine ha condotto una serie di interrogatori che andranno avanti. A proposito della parte amministrativa, invece, le dimissioni di Gelmi, eletto per il secondo mandato consecutivo a giugno, creano il caos. Ora, come stabilisce la legge, il primo cittadino ha venti giorni di tempo per ripensarci. Altrimenti nel paese camuno dovrà arrivare un commissario per gestire la parte ordinaria fino alle elezioni. Sarebbe la seconda volta in sette anni che Malonno si troverebbe alle prese con una figura esterna ad amministrare.

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