“Green Hill bis“, sentenza attesa per il 7 febbraio

Sono imputati due veterinari dell'Ats e tre ex dipendenti dell'allevamento beagle di Montichiari. Ma su tutto questo incombe il rischio della prescrizione.

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    (red.) Mercoledì 22 novembre in tribunale a Brescia si è svolta un’altra udienza nell’ambito del processo cosiddetto “Green Hill bis” che vede imputati due veterinari dell’Ats (ex Asl) e tre ex dipendenti per quanto avvenuto all’interno dell’allevamento di cani beagle a Montichiari, nel bresciano, ormai chiuso. Tra l’altro, i vertici della struttura sono già stati condannati fino all’ultimo grado di giudizio. Questo filone dell’inchiesta, invece, coinvolge i due medici Roberto Silini e Chiara Giachini rei di maltrattamenti e uccisione di animali, falso ideologico in atto pubblico e omessa denuncia.

    Gli altri tre, tra Cinzia Vitiello, Antonio Tabarelli e Antonio Tortelli sono imputati per falsa testimonianza in quanto nel primo storico processo contro Green Hill non avrebbero detto la verità sui reali fatti che avvenivano nel canile. Per i due veterinari il sostituto procuratore di Brescia Ambrogio Cassiani a capo del fascicolo ha chiesto 2 anni di condanna, mentre 10 mesi è la richiesta per i tre ex addetti. Nell’udienza di mercoledì sono intervenuti i legali dei due medici in loro difesa, mentre il timore dell’accusa è che si arrivi alla prescrizione.

    Infatti, la sentenza era attesa già in precedenza, compresa in quella proprio di mercoledì, ma il giudice ha aggiornato il processo al 7 febbraio quando dovrebbe arrivare l’esito del primo grado. Il pensiero alla prescrizione riguarda il fatto che la vicenda potrebbe avanzare fino agli altri due gradi di giudizio, facendo chiudere la situazione anzitempo. Al “Green Hill bis” si sono costituiti parti civili la Lega Antivivisezione, Enpa e Legambiente.

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