PD contro sindaco Bianchi aderente a CasaPound

Il deputato Lacquaniti e i rappresentanti del Partito Democratico bresciano criticano primo cittadino dopo l'annuncio di adesione al movimento estremista.

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    (red.) Il Partito Democratico bresciano si dice preoccupato dopo l’annuncio dell’adesione del sindaco di Trenzano Andrea Bianchi a CasaPound e che lo pone come primo cittadino in Italia per il movimento. Su questo fronte, il deputato bresciano del PD Luigi Lacquaniti ha presentato un’interrogazione in Parlamento, mentre la sezione bresciana si dice “preoccupata”. “Di fronte a tutto questo la soluzione non può essere l’indifferenza silenziosa, ma la denuncia: l’apologia del fascismo e la ricostituzione sotto qualsiasi forma del partito fascista sono illegali.

    Annuncio che chiederò un incontro col Prefetto di Brescia per valutare la situazione e presenterò una nuova interrogazione parlamentare al Ministro dell’Interno: Andrea Bianchi, dichiaratamente fascista, non può fare il sindaco; la pubblica adesione al fascismo è incompatibile con il ruolo di sindaco” si legge in una nota di Lacquaniti. Vicino per sua ammissione a Forza Nuova, dichiaratosi fascista sui social, il sindaco di Trenzano Andrea Bianchi da due mesi risulta iscritto pure al movimento di estrema destra Casa Pound. E’ un triste primato di cui i cittadini ed i democratici bresciani avrebbero fatto volentieri a meno. Sui comportamenti del sindaco Bianchi, già nel settembre del 2015 avevo presentato un’interrogazione parlamentare al Ministro dell’interno, a luglio di quest’anno fu lo stesso prefetto Annunziato Vardè, arrivato da poco a Brescia, a denunciare alla Polizia postale Andrea Bianchi per essersi pubblicamente dichiarato fascista, e per aver attaccato le nostre istituzioni con epiteti volgari e inaccettabili, dimenticandosi di aver giurato fedeltà allo Stato e alla sua Costituzione.

    Ancora oggi Bianchi afferma essere il Ventennio fascista ‘un momento storico in cui l’Italia ha avuto uno stato forte, serio e capace di risolvere i problemi sociali e dei lavoratori’. Unica eccezione, ammette, le leggi razziali, indifendibili. Nessuna parola invece sulla dittatura, sull’uso reiterato della violenza, sulla cancellazione delle libertà, sulla radicale limitazione dei diritti individuali. Nessuna parola sulla tragedia immane della guerra e sull’alleanza col nazismo”. In questo fronte si inseriscono anche il segretario provinciale Michele Orlando, il responsabile degli Enti Locali Massimo Ottelli e il responsabile della zona “Oglio-Ovest” Francesco Marcandelli del PD.

    “Ormai viviamo in una società in cui non ci si indigna più di niente, in cui in tempi rapidissimi si riesce a digerire tutto, in cui si fa una fatica tremenda ad andare un po’ più in profondità e a non fermarsi in superficie. Ma non può passare come un normale cambio di casacca l’adesione del sindaco Bianchi a Casa Pound, primo sindaco d’Italia, tra l’altro, a farlo. Qui siamo fuori dalla normale dialettica politica, siamo oltre il confronto destra-sinistra, qui non c’entrano niente nemmeno le scelte amministrative che riguardano il comune dell’Ovest bresciano: Casa Pound, come è noto, è un movimento dichiaratamente fascista e razzista, che si richiama ad una ideologia che rimanda al periodo più buio della storia più recente dell’umanità e che non nasconde simpatie per un regime che ha retto l’Italia per un ventennio cancellando libertà, democrazia, stato di diritto.

    Ci domandiamo come una persona che aderisce a tale corrente di pensiero possa rappresentare una istituzione pubblica della nostra repubblica. E vogliamo domandarlo soprattutto ai suoi alleati di centro destra che lo hanno sostenuto nell’ultima campagna elettorale e con il quale stanno condividendo l’amministrazione a Trenzano: non ha nulla da dire in proposito Forza Italia? Non hanno nulla da dire gli altri alleati moderati? Può essere normale per loro continuare a sostenere come se nulla fosse un sindaco dichiaratamente fascista e, anche per questo, iscritto a Casa Pound? Per noi tutto ciò è decisamente inaccettabile. Per questo chiediamo al centro destra bresciano una netta presa di distanza da Andrea Bianchi e, per quanto ci riguarda, moltiplicheremo gli sforzi, anche con la cittadinanza, per costruire, in vista della imminente tornata elettorale amministrativa, una seria e credibile alternativa. Trenzano, il paese e i suoi cittadini – dicono dal PD – non meritano di essere accostati nemmeno per un attivo ai fascisti di Casa Pound”.

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