Lettere al direttore

G7 dell’agricoltura a Bergamo, “fatti e non solo slogan”

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    La nostra presenza a molte delle conferenze previste dal programma del G7 dell’agricoltura a Bergamo, ha purtroppo deluso le nostre speranze e quelle delle centinaia di migliaia di agricoltori che guardavano all’evento con l’ambizione di un cambio di passo.
    Infatti come Confeuro non possiamo esimerci dal registrare come fino ad ora siano state spese innumerevoli parole per dire davvero poco, e in più come il tutto sia avvenuto all’interno delle solite logiche settarie della politica, che hanno di fatto escluso decine di realtà produttive per dialogare esclusivamente con le solite sigle della rappresentanza tradizionale.
    Da una serie di eventi di questo genere ci saremmo attesi molto di più, e invece non c’è stato nulla di diverso dalla solita occasione retorica, in cui a mancare è stato esattamente ciò di cui c’è invece estremo bisogno, e cioè dibattiti concreti su come contrastare la fame, opporsi alle tante falle sistemiche della filiera agroalimentare e garantire una alimentazione sana e genuina alle popolazioni del mondo. Forse è anche per queste ragioni che sul G7 di Bergamo è difficile trovare delle informazioni sui contenuti, mentre si è invece pieni di quelle relative alla presenza degli ospiti istituzionali e non.

    I temi della sovranità alimentare e del contrasto alla fame, appaiono estremamente chiari se esposti come slogan, ma un G7 non dovrebbe essere questo; dovrebbe essere invece una fucina di contenuti ed informazioni su quel che si sta effettivamente facendo per combattere a queste enormi ingiustizie.
    Seppur nella delusione del momento e nella residua speranza che la riunione del G7 segni traiettorie per adesso invisibili la nostra organizzazione rimane comunque fedele alla sua vocazione estremamente collaborativa e costruttiva. Ma perché si possa attivare questo processo, va radicalmente cambiato il paradigma vigente, e va fatto sulla base della democrazia nel settore, della trasparenza e della centralità delle Pmi agricole nello sviluppo delle società. 

    Andrea Michele Tiso, Presidente nazionale Confeuro

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