Gabeca: ritorno all’utile e fatturato a 43 milioni

La holding bresciana presieduta da Daniela Grandi migliora le proprie performance. E' sempre l'agroalimentare a fare da traino. I dipendenti sono 130 tutti in Italia.

(red.) Il Gruppo Gabeca di Brescia torna all’utile e si prepara a nuove sfide sotto il nome di Marcello Gabana Holding. A presentare le novità, con il bilancio del 2016 e le prospettive di sviluppo, sono stati martedì mattina – nel corso di una conferenza stampa convocata a Villa Fenaroli di Rezzato – l’amministratore delegato Fabrizio Scuri e la presidente Daniela Grandi, accompagnati dalla brand manager Claudia Gabana.

 Nell’anno contabile che si è chiuso lo scorso dicembre, tutti gli indicatori sono stati positivi. “Il dato più lampante”, ha sottolineato Scuri, “è il ritorno all’utile (più 1,06 milioni, mentre nel 2015 la perdita era stata di 1,3 milioni, ndr), con un Ebitda che vola – secondo previsioni – a 7 milioni di euro (pari al 16,4 per cento del valore della produzione), raddoppiando nell’arco di un solo triennio. Testimonianze di buona salute”, ha aggiunto, “che sono ancora più positive se si considera che i dipendenti sono in crescita ormai da anni” (130, i due terzi nell’agroalimentare, tutti in Italia).

 Ma non solo. Il patrimonio rimane stabile a 63,4 milioni di euro. Le disponibilità liquide crescono del 147%, arrivando a quota 20,4 milioni di euro (un tesoretto che potrebbe essere utilizzato per nuove acquisizioni) e superando abbondantemente i debiti verso le banche (12,1 milioni, meno 13 per cento sul 2015). Che oltretutto sono quasi tutti a medio-lungo termine.

 In questo quadro, anche i fatturati complessivi crescono leggermente rispetto al 2015 (43,1 milioni contro 42,9), se pure rimangono leggermente sotto le attese a causa della drastica riduzione dell’andamento internazionale del prezzo del riso, che si ripercuote sul prezzo di vendita alla Gdo.

 L’agroalimentare, come ormai da anni, rimane comunque il principale settore di ricavo del gruppo, con un fatturato di 23,1 milioni di euro. E a trainare i numeri è sempre Grandi Riso, quarto produttore italiano con un ponte sempre più solido verso l’estero. Cresce l’export (con un vero boom verso Spagna, Turchia, Francia e Croazia): non a caso Grandi Riso sarà l’unica riseria presente a Fico-Eataly World, il più grande parco agricolo tematico del mondo (6 milioni di visitatori previsti con 2 mln di stranieri), che si aprirà il 15 novembre 2017 a Bologna.

 A seguire – tornando alla composizione dei fatturati del gruppo – il settore ambientale, che ha chiuso a 16,17 milioni, con Gedit che gestirà il nuovo impianto Calcinato chiudendo quello di Montichiari e la nuova avventura di Ecoplant, che a Cremona sta avviando un impianto da 140mila tonnellate all’anno con 300 codici Cer autorizzati. Infine c’è l’immobiliare, in crescita 3,7 milioni di euro.

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