Loggia, rebus Centrale Latte tra le partecipate

Venerdì in consiglio comunale si voterà la dismissione delle società come richiede la legge Madia. Ma per l'azienda di latticini si chiede un'eccezione.

(red.) Martedì 26 settembre in commissione a Brescia è stata approvata la delibera sulle partecipate da parte di palazzo Loggia e che sarà chiamata al voto finale del consiglio comunale venerdì 29, entro il termine previsto dalla legge. E sono state scelte le società e quote che il Comune intende dismettere. Si parla dello 0,203% di Autostrade Lombarde – che ingloba BreBeMi – dalle quali incasserà 1 milione di euro. Poi l’11% di Centro Padane per 3,3 milioni di euro e, dopo l’apertura del PalaLeonessa, anche lo 0,88% di Immobiliare Fiera per 95 mila euro.

Infine, alienerà il 6% del Csmt. Al contrario, terrà il 42% di Consorzio Brescia Mercati, Teatro Grande, il 20% di Farcom sulle farmacie bresciane, quota in Bresciatourism e in Banca Popolare Etica. Restano anche la partecipazione nell’aeroporto di Montichiari, oltre a Brescia Infrastrutture, Brescia Mobilità, San Filippo e A2a. L’unica sul piatto resta la Centrale del Latte. Produrre formaggi e latticini non rientra tra le attività istituzionali del Comune e come prevede la legge Madia, deve essere dismessa.

Tuttavia, la Loggia non intende alienare il proprio 51% dell’azienda sana e funzionale dal punto di vista economico. Per questo motivo il sindaco Emilio Del Bono ha presentato una richiesta formale al Governo per un decreto ad hoc che escluda la Centrale del Latte dal taglio previsto. La risposta arriverà alla fine del 2017. Ma se dovesse essere negativa si profila la quotazione in Borsa, anche se ci vogliono un paio di mesi per l’ingresso. E le operazioni devono essere compiute entro il 27 marzo. Intanto dal centro destra chiedono la possibilità di una Fondazione in cui far arrivare le quote comunali della Centrale e di A2a.

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