Sia Autoservizi, venerdì un altro sciopero di 24 ore

Si tratta del terzo sciopero in pochissimo tempo. Il gruppo Arriva, che possiede la società, ha infatti deciso di annullare gli accordi aziendali stipulati con i sindacati e le Rsu.

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(red.) Continua la lotta dei lavoratori di Sia Autoservizi. I sindacati confederali Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl e Faisa Cisal congiuntamente alle Rsu aziendali hanno deciso di proclamare un altro sciopero di 24 ore, venerdì 29 settembre, con salvaguardia delle fasce di garanzia (dalle 6.00 alle 9.00 e dalle 11,30 alle 14,30), dopo quello già effettuato del 21 agosto scorso di 4 ore e quello di 24 ore del 12 settembre, di tutti i lavoratori di Sia Autoservizi del gruppo Arriva.

Le motivazioni che hanno spinto le Organizzazioni Sindacali a questo atto estremo è la disdetta unilaterale da parte dell’azienda di tutti gli accordi aziendali, con grave attacco alla retribuzione dei lavoratori, ed un grave attacco anche all’organizzazione del lavoro che non potrà non avere effetti più che negativi anche sul servizio che verrà fornito all’utenza. “Sia, che fa parte del gruppo Arriva di proprietà tedesca che produce utili, intende con questo atto affrontare tale gare con la logica del massimo ribasso, attaccando il costo del lavoro in maniera incomprensibile e con la logica del mero risparmio, senza pensare assolutamente che questo causerà conflittualità in Azienda e di conseguenza effetti negativi sulla qualità del servizio che verrà fornito alla cittadinanza”.

Le Organizzazioni Sindacali condannano, in una nota, il comportamento dell’azienda ma mai si sono sottratte ad una contrattazione seria e responsabile ma ovviamente non accettano soluzioni già preconfezionate da parte dell’azienda o un atteggiamento della stessa che sulla base del ricatto della disdetta degli accordi aziendali affronta la contrattazione in azienda. Le Organizzazioni Sindacali richiedono, pertanto, il ripristino del precedente regime contrattuale e rilanciano di nuovo un appello alle forze politiche, sociali e alla cittadinanza perché si attivino a difesa di un servizio di trasporto pubblico di qualità, nonostante le stesse istituzioni per il momento rimangano in un silenzio assordante.

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