Sia autoservizi: sciopero il primo giorno di scuola

I sindacati confederali e i lavoratori protestano contro la scelta del gruppo tedesco Arriva di cancellare tutti gli accordi aziendali. "Peggiorano condizioni e servizio".

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(red.) I sindacati confederali Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl e Faisa Cisal congiuntamente alle Rsu aziendali hanno deciso di proclamare uno sciopero di 24 ore, con salvaguardia delle fasce di garanzia (dalle 6.00 alle 9.00 e dalle 11,30 alle 14,30) ,dopo quello già effettuato del 21 agosto scorso di 4 ore , di tutti i lavoratori di Sia Autoservizi del gruppo Arriva.

“Le motivazioni che hanno spinto le Organizzazioni Sindacali a questo atto estremo il primo giorno di scuola”, spiega una nota congiunta, “è la disdetta unilaterale da parte dell’azienda di tutti gli accordi aziendali, con grave attacco alla retribuzione dei lavoratori, essendo la retribuzione di secondo livello una buona parte del salario di questi lavoratori, ed un grave attacco anche all’organizzazione del lavoro che non potrà non avere effetti più che negativi anche sul servizio che verrà fornito all’utenza”.

Questa disdetta arriva in un momento molto delicato in cui il territorio bresciano verrà interessato dalla gara provinciale per l’attribuzione del servizio di trasporto pubblico, “e l’azienda Sia, che fa parte di un florido gruppo Arriva di proprietà tedesca, intende con questo atto affrontare tale gare con la logica del massimo ribasso, attaccando il costo del lavoro in maniera irresponsabile e con la logica del mero risparmio, senza pensare assolutamente che questo causerà tensioni, conflittualità in azienda e, di contraccolpo, effetti assolutamente negativi sul servizio e la qualità di esso che verrà fornito alla cittadinanza”.

Le Organizzazioni Sindacali stigmatizzano tale comportamento dell’azienda che non solo cancella con un colpo di spugna anni di storia contrattuale di una realtà che ha sempre prodotto utili ed un servizio efficiente ed efficace, in una logica di solo profitto aziendale senza tenere conto che si svolge un servizio pubblico di utilità, che non può essere messo a rischio in questa maniera”.

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