Violenza a Chiari, tre stranieri condannati

La sera del 10 ottobre tre pakistani richiedenti asilo avevano trascinato una 22enne nel parco delle Rogge abusando di lei. Giovedì è arrivata la sentenza.

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    (red.) Sono stati condannati ciascuno a 5 anni e quattro mesi di reclusione i tre stranieri richiedenti asilo che la sera del 10 ottobre 2016 avevano costretto, secondo gli inquirenti, una 22enne a compiere atti sessuali al Parco delle Rogge di Chiari, nel bresciano. La sentenza di primo grado è stata pronunciata giovedì mattina 11 maggio dal giudice Luca Tringali del tribunale di Brescia. I tre, tutti pakistani, sono Sohail Tariq di 25 anni, Zeeshan Raja di 24 e Muhammad Suleman di 27.

    Quella sera, come aveva raccontato lei stessa ai carabinieri, la ragazza stava passeggiando con il suo cane quando le si sarebbero avvicinati i tre. Prima la scusa dell’accendino, poi la richiesta di fare sesso e infine l’avevano presa per un braccio e trascinata nel parco dove avevano abusato di lei. Poi le avevano lanciato alcune decine di euro prima di fuggire. Questa, almeno, è la versione dell’accusa formulata dal sostituto procuratore Ambrogio Cassiani che per il trio aveva chiesto 6 anni di reclusione ciascuno.

    Secondo l’avvocato di due di loro, invece, i due assistiti pensavano che si trattasse di una prostituta e che avesse concordato un rapporto con la terza persona. Tanto che poi, sempre secondo il legale, dopo aver svolto la prestazione, la ragazza avrebbe preteso i soldi e digitato il proprio numero di cellulare sul telefonino di uno di loro. Ma il giudice ha respinto questa versione e accolto quella dell’accusa condannando i tre.

    Si tratta di richiedenti asilo che in quel periodo della presunta violenza erano ospiti di alcune case a Chiari e Castrezzato per opera delle cooperative che si occupano di accoglienza. Le motivazioni di condanna saranno depositate entro 15 giorni, ma intanto i difensori dei tre imputati hanno già annunciato ricorso in appello. Il trio, come stabilito in primo grado, sarà espulso dall’Italia dopo aver scontato la pena.

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