Aggressione al Perlasca, chiesti 8 anni di carcere

Lorenzo Sulas a inizio 2016 aveva ferito a coltellate la compagna e preso a pugni il suocero dopo una lite in appartamento. La sentenza ci sarà il 12 aprile.

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(red.) Mercoledì 22 marzo il tribunale di Brescia ha ospitato un’udienza nell’ambito del processo a carico di Lorenzo Sulas. Si tratta del 42enne che la sera del 20 gennaio 2016, nell’appartamento al quartiere Perlasca di Brescia, tentò di uccidere la fidanzata Stefania e il suocero Aldo. Quella sera, intorno alle 21, l’uomo pregiudicato e la donna avevano avuto una nuova, ennesima lite. Il contesto era quello di una relazione tutt’altro che idilliaca, tanto che la fidanzata aveva più volte denunciato il compagno per le violenze subite, ma poi ritrattate per paura di reazioni da parte del 42enne.

Quel giorno l’uomo aveva persino imbracciato un coltello da cucina minacciando la donna e a quel punto lei aveva chiesto l’aiuto del padre residente a poca distanza. Quando il suocero era entrato nell’appartamento, si era scagliata la furia del 42enne. Aveva preso a pugni il volto del padre della donna prima di piazzare un fendente, poi aveva inferto tre coltellate alla compagna, rimasta sdraiata sul divano. La polizia allertata sul posto dai vicini di casa aveva notato i due feriti e il 42enne che si stava lavando dal sangue.

Così venne arrestato. A distanza di oltre un anno, il pubblico ministero Caty Bressanelli ha chiesto otto anni di carcere per l’aggressore con le accuse di tentato omicidio verso la donna e di lesioni gravissime verso il suocero. L’imputato ha rilasciato una dichiarazione spontanea dicendo di non aver mai avuto l’intenzione di uccidere, mentre la donna e il padre, parti civili, chiedono un risarcimento, anche simbolico, al 42enne. L’uomo, infatti, è nullatenente. Il giudice emetterà la sentenza il 12 aprile.

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