Disagi poste, “due settimane e si risolverà tutto“

Giovedì c'è stato un tavolo al Pirellino con i vertici. E' stato assicurato che a breve saranno smaltite le giacenze. Fuori le proteste dei sindacati.

(red.) Disagi e disservizi nel sistema della distribuzione postale? Due settimane di tempo e la situazione tornerà alla normalità. Lo hanno detto giovedì 2 marzo i vertici lombardi di Poste Italiane al tavolo tecnico svolto al Pirellino, in via Dalmazia a Brescia, tra Regione, Provincia, Associazione dei Comuni bresciani e palazzo Loggia. Tra gli altri, erano presenti gli assessori lombardi Viviana Beccalossi e Mauro Parolini, i consiglieri regionali Fabio Rolfi e Michele Busi e i dirigenti degli altri enti coinvolti. La situazione che viene criticata da tutta la provincia parte da prima di dicembre, quindi dura da alcuni mesi.

I vertici delle Poste hanno sottolineato che i disagi sono stati legati alle festività, alle giacenze sempre maggiori in città e al boom degli acquisti online. Per far fronte, anche alla nuova organizzazione del servizio, l’azienda ha aumentato il personale a tempo determinato. E alla fine è emerso dai vertici che nell’arco di due settimane saranno smaltite tutte le giacenze. Nel tavolo tecnico è uscito anche il tema della corrispondenza sanitaria, cioé le comunicazioni su vaccini, visite e screening dirette agli utenti. Il rischio è che arrivino in ritardo e quindi è stato chiesto ai vertici di dare una corsia preferenziale su questo.

L’incontro è stato aggiornato al 24 marzo per verificare che la situazione sia tornata alla normalità. Ma nel frattempo all’esterno del Pirellino hanno manifestato i sindacati di Cgil, Cisl e Ugl dei lavoratori postali. Annunciando uno sciopero degli straordinari dal 13 marzo al 12 aprile, hanno criticato il fatto di non essere stati di nuovo convocati dai vertici. E dal loro punto di vista spiegano il disagio che si sta vivendo: nuova organizzazione del servizio di distribuzione della corrispondenza che l’ha peggiorato, decine di dipendenti incentivati ad andare in pensione e quindi meno addetti agli sportelli e porta lettere. Senza dimenticare gli incidenti che spesso capitano a chi è costretto a contare i minuti per trasportare la posta.

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