Lettere al direttore

Migranti: accoglienza sia ripensata per il lungo periodo

L’intervento del presidente di Confcooperative Brescia Marco Menni «Migranti: l’emergenza non può essere la regola», pubblicato dal Giornale di Brescia venerdì 3 febbraio, offre diversi spunti di riflessione ma centra soprattutto una questione: la necessità di riorganizzare il sistema di accoglienza dei migranti in un’ottica di lungo periodo.

Troppi indicatori suggeriscono da tempo che è ora di cambiare approccio, dalle risorse scarse a disposizione ai tribunali ingolfati per i ricorsi fino all’impossibilità, al di là delle valutazioni etiche, di «rimandarli a casa loro». Il sistema, se non cambia, rischia di arenarsi nella migliore delle ipotesi o, peggio, di alimentare ulteriormente un clima di ostilità nei confronti dei migranti, siano essi o meno richiedenti asilo. Di qui la necessità di passare da un’accoglienza passiva, che in pratica parcheggia i migranti nei centri di accoglienza straordinaria (Cas) per quasi tre anni, a un approccio attivo, che tiene conto che molti di questi, permesso negato o meno, resteranno sul territorio italiano. Che strada percorrere? Sicuramente avere meno Cas e più Sprar (a proposito: che risposta sta avendo l’appello in tal senso del prefetto ai Comuni bresciani?) ma soprattutto immaginare un percorso di inserimento sociale e lavorativo per i migranti.

Superando quindi gli intoppi burocratici e soprattutto l’approccio «emergenziale» che sta raggiungendo vette paradossali (stiamo parlando di un fenomeno che, restando nella nostra provincia, è in atto da quasi trent’anni). Su questa e su altre questioni Menni ritiene «indispensabile aprire un confronto e un dialogo a più voci». Una richiesta che non può cadere nel vuoto e che dovrebbe essere fatta propria da chi, prima di altri, su questo terreno si sta impegnando da anni con una visione solidale: il tavolo asilo del Forum del Terzo settore che ha sede nel Csv. Porsi insieme queste domande, provare a trovare risposte, come dice il presidente di Confcooperative è una «sfida alta» sempre più necessaria.

Damiano Galletti, segretario generale Cgil – Camera del Lavoro di Brescia

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