Omicidio Iseo, Nadia uccisa da otto coltellate

Lo dice l'autopsia eseguita mercoledì sul corpo della 25enne terapista della cascina Clarabella. Il paziente marocchino suo aggressore oggi sarà interrogato.

(red.) Sono state otto coltellate, inferte tra l’addome e il torace, a uccidere Nadia Pulvirenti, la 25enne terapista di riabilitazione psichiatrica alla cascina Clarabella di Iseo, nel bresciano. E’ stato accertato dall’autopsia eseguita mercoledì 25 gennaio sul corpo della giovane ricomposto in obitorio dopo il tragico omicidio di martedì 24 mattina. Autore dell’omicidio volontario aggravato dalla crudeltà – questa l’accusa da parte degli inquirenti – è stato Abderrhaim El Moukhtari, 53enne marocchino, paziente della struttura iseana. L’uomo, che da dieci anni si trova in cura all’interno della comunità dedita alla riabilitazione dei malati psichici attraverso le attività di lavoro e scaricato dalla moglie e dai figli, da cinque anni condivide con un altro inquilino un appartamento all’interno della cascina.

E’ proprio qui che martedì mattina alle 11, durante il consueto incontro settimanale con la giovane di Castegnato che lo aveva in cura, ha estratto un coltello da cucina scatenando la furia sulla donna. Ancora senza un motivo, secondo gli inquirenti che stanno proseguendo le indagini. Martedì, dopo essere stato arrestato nel corso della fuga tra i campi in seguito all’atroce delitto, era stato subito sentito dal pubblico ministero Erika Battaglia, ma facendo scena muta. E’ probabile che anche giovedì mattina usi lo stesso atteggiamento durante l’interrogatorio di convalida del fermo davanti allo stesso magistrato e al giudice.

Il 53enne è difeso dall’avvocato Giuseppe Mercurio. Mentre si cerca di inquadrare il perché di quella furia – mai l’uomo in passato aveva avuto un atteggiamento aggressivo – a Castegnato, nel paese della giovane, i cittadini sono sconcertati. La 25enne da circa un anno conviveva con Gianluca in una casa non lontana da quella dei genitori. Eseguito l’esame autoptico, ora saranno fissati i funerali. Sgomento anche all’interno della comunità psichiatrica, a partire dal direttore di Salute mentale dell’Asst Franciacorta Andrea Materzanini. E dalla stessa autopsia sono emerse varie ferite anche sulle mani della ragazza. Segno che aveva cercato di difendersi dal raptus dell’uomo che teneva in cura.

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