Quando il tuo curriculum non è forte come credi

L’ultima cosa che vuoi scoprire è che la tua candidatura si arena solo perché il tuo curriculum non è accattivante come credevi che fosse. 3 problemi e 3 soluzioni.

Le sorprese possono essere molto piacevoli, giusto? A chi non piace trovare del denaro nella tasca di un vestito riposto nell’armadio, o incontrare inaspettatamente un vecchio compagno di scuola.

Tuttavia, non tutte le sorprese sono così piacevoli. Nella ricerca del lavoro, ad esempio, l’ultima cosa che vuoi scoprire è che non vieni percepito qualificato come credi essere, o il tuo curriculum non è accattivante come pensavi, ottenendo come risultato che la tua candidatura – ad un passo dal “successo” – si arena.

Ciò che conta, in questo caso, è comprendere che il compito di evitare quegli errori che rischiano di escluderti dall’intervista è prima di tutto tuo, e non del selezionatore: quando perfezioni il curriculum assicurati di apparire il candidato giusto facendo attenzione a questi tre errori.

1. Il curriculum è un “vicolo cieco”

In questi tempi, chi seleziona desidera conoscere cose di te attraverso diversi canali e piattaforme. Per questa ragione, se il tuo curriculum non indirizza a qualche fonte esterna, può apparire come un fastidioso “vicolo cieco” e tu puoi ritrovarti “in affanno” rispetto agli altri candidati.

Fortunatamente risolvere questo problema è abbastanza facile. Basta aggiungere qualche collegamento al tuo curriculum.

LinkedIn sta diventando uno standard: è un eccellente luogo da cui partire. Per cominciare, quindi, puoi inserire all’interno dei contatti personali il link al tuo profilo personale. Per farlo al meglio attiva quello che viene chiamato “vanity URL”, ovvero quell’indirizzo semplificato che contiene il tuo stesso nome e che elimina dal link quella massa di “caratteri spazzatura” che abbruttiscono il collegamento ipertestuale (il mio “vanity URL” Linkedin, ad esempio, è www.linkedin.com/in/paolofieni).

Oltre a LinkedIn, includi collegamenti al tuo sito personale o al tuo portfolio, se ne possiedi uno. Le risorse a tal proposito sono molte e spetta a te valutare quali indicare: ritieni ad esempio che il tuo profilo Instagram parli in modo vantaggioso di te e delle tue skills professionali? Bene, includi anche quello!

Qualsiasi cosa tu scelga, ricorda di rendere esageratamente facile l’individuazione nel curriculum di quei link che migliorano la tua immagine e aumentano le chance di successo della tua candidatura.

Offrire degli approfondimenti non solo aumenta la tua credibilità professionale, ma mostra anche la tua attitudine alle nuove tecnologie.

2. Il curriculum “puzza” di copia-e-incolla

Nella frazione di secondo in cui il tuo curriculum dice “quello che leggi non l’ho scritto io (candidato, ndr)”, o peggio ancora “quello che leggi non è del tutto vero”, ecco, in quel momento la tue chance di essere contattato cominciano a colare a picco. Si dice che l’affondamento del Titanic sia avvenuto in 2 ore e 40 minuti, ma al tuo curriculum basteranno una manciata di secondi.

Non fraintendere: è cosa buona chiedere aiuto esterno per raccogliere, organizzare, migliorare la tua candidatura e il tuo “personal brand”, ma assicurati di affidarti a qualcuno di realmente esperto – magari un buon CV writer – così che possa comunicare in modo credibile al posto tuo.

Le persone più qualificate a fare questo lavoro per te o con te, sono quelle che sanno valutare e selezionare con criterio il meglio delle tue caratteristiche; i più (cattivi career coach, tua madre, un amico), generalmente si limitano ad approvare o fornire confuse informazioni su di te senza pensare realmente a come il mercato legge il tuo profilo professionale e quali caratteristiche possiede la posizione per cui ti candidi.

Durante un colloquio non c’è nulla di peggio che essere invitati a fornire informazioni su un progetto od una frase contenuta nel tuo curriculum, e non essere in grado di proferire parola.
Quindi, se la tua attuale versione del curriculum contiene parole e dettagli che non ti fanno sentire a tuo agio, di cui non conosci il significato o che non sai spiegare perfettamente, cambiali!

Lo stesso discorso vale per quelle espressioni che descrivono in modo non corretto le tue responsabilità (sebbene siano capaci di impressionare il lettore).

E se qualcuno ti aiuta fisicamente ad editare il documento, assicurati che quest’ultimo non contenga traccia delle modifiche (tracking) o il nome di questa persona all’interno del documento (posso assicurare che mi è capitato di vedere cose simili di persona).

3. Il curriculum non è predisposto per la lettura mobile

Secondo quanto dice LinkedIn, più del 50% dei selezionatori dichiara che il mobile recruiting è tra le priorità dell’azienda. Tradotto: le probabilità che la tua candidatura venga letta da qualcuno che utilizza un telefono o un tablet – anziché un comodo e spazioso computer – sono molto alte.

Per questa ragione, assicurati di creare e inviare un curriculum in grado di essere aperto e letto su dispositivi mobili. In altre parole, predisponi un documento semplice e fai un test inviandolo per email su uno smartphone (meglio provare su tutti i dispositivi principali, ovvero iPhone e sistema Android).

Lascia stare grafica, colori e layout fantasiosi perché rendono difficile o impossibile la lettura su schermi piccoli. Utilizza formato e carattere puliti e chiari (ed esempio, molte persone trovano più facile leggere su uno schermo caratteri come l’Arial). Mentre testi il tuo curriculum sui differenti dispositivi, ricordati di provare anche il corretto funzionamento dei link alle fonti esterne (di cui abbiamo parlato all’inizio dell’articolo).

Ora, cosa pensi di fare con il bello e schematico curriculum che hai appena perfezionato? Beh, di certo non metterlo in un cassetto, ma tienilo archiviato in un luogo (fisico o virtuale) facilmente accessibile anche quando sei lontano da casa o dall’ufficio. Spesso le opportunità migliori si palesano in occasione di eventi, fiere, incontri non programmati.

Ovviamente non puoi sapere cosa sta pensando o penserà il selezionatore una volta di fronte al tuo curriculum vitae, ma se stai lontano dalle sorprese negative creando un curriculum facile da leggere, capace di offrire degli approfondimenti, in grado di definire in modo netto le tue competenze, stai certo che ti stai garantendo la possibilità di essere un candidato competitivo.

Non dimenticare inoltre di leggere quest’altro articolo su come dare avvio al colloquio di lavoro rispondendo in modo adeguato alla domanda: mi parli di lei. Se invece desideri più informazioni sui servizi che offriamo per la preparazione al colloquio di lavoro, scrivi un messaggio spiegandoci i tuoi dubbi e le tue esigenze, oppure dei un’occhiata ai nostri servizi.

 

Paolo Fieni - www.trovareunlavoro.itPaolo Fieni – Fondatore di CVPLUS, si occupa di supportare candidati di ogni livello nel raggiungimento dei loro obiettivi professionali. Quando non legge TechCrunch, o battibecca con Federica, sta pensando, parlando o scrivendo di carriera.

.

 

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.