Bozzoli, chiesto liquidatore per futuro azienda

Niente accordo tra Adelio e la moglie dello scomparso. Il collegio sindacale fa riferimento al tribunale per una decisione. Nuova intesa o vendita.

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(red.) Per la fonderia Bozzoli di Marcheno, nel bresciano, teatro della misteriosa scomparsa, in ottobre, dell’imprenditore Mario, si apre un periodo di impasse. Venerdì 8 luglio, infatti, il collegio sindacale dell’azienda si è presentato alla sezione fallimentare del tribunale per chiedere la nomina di un liquidatore che gestisca il futuro dello stabilimento. Si è arrivati a questa svolta dopo che il datore di lavoro Adelio Bozzoli e la cognata Irene Zubani, moglie dello scomparso, non hanno trovato un accordo sulla cogestione dell’azienda.
Nei primi mesi del 2016, subito dopo il dissequestro della sede in seguito alla sparizione (sono indagati per omicidio volontario e distruzione di cadavere due operai e Alex e Giacomo Bozzoli, figli di Adelio), sembrava che si potesse arrivare a un’intesa. La donna aveva chiesto una cifra sull’usufrutto dell’1% di quote e di rilevare il 50% del marito. Proposte che Adelio Bozzoli non ha accolto, obbligando i legali a far ricorso al tribunale. Entro sabato 16 luglio il giudice dovrebbe emettere la sua decisione: nuovo accordo tra le parti o vendita. La fonderia nel 2015 ha chiuso con un bilancio negativo di 4 milioni di euro e da ottobre non è operativa per il fatto di cronaca.

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