Furto bancomat, bresciano beccato per dna

Un 30enne valtrumplino, residente a Bologna, aveva partecipato a un raid a Peschiera il 20 febbraio. Una sua macchia di sangue lo ha fatto incastrare.

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(red.) A quattro mesi e mezzo di distanza dal furto al bancomat Unicredit di via Venezia a Peschiera del Garda, nel veronese, i carabinieri della compagnia scaligera hanno arrestato a Bologna un bresciano di 30 anni. Si tratta di Daygoro Tanfoglio, 30enne di origine valtrumplina, con vari precedenti alle spalle. Il bresciano, che risiede a Bologna, il 20 febbraio aveva partecipato con tre complici al furto di uno sportello di prelievo a Peschiera usando dell’esplosivo. Ma l’arrivo dei carabinieri li aveva indotti a scappare, salvo poi tentare l’azione con un altro bancomat.
Anche in quell’occasione si erano registrate delle complicazioni, perché i soldi erano rimasti incastrati tra le lamiere. Il 30enne aveva cercato di forzare l’apertura, riportando anche una lieve ferita a una mano, per poi pulire il sangue evitando di essere beccato. Il gruppo di malviventi era quindi scappato dopo un inseguimento con la polizia stradale e aveva fatto perdere le tracce. Nel corso dei mesi, i carabinieri sono riusciti a trovare una traccia ematica del valtrumplino sul bancomat che aveva tentato di rubare e il materiale era stato fatto analizzare dai Ris di Parma. E così si è fatto centro.
Il dna ha ricondotto a Tanfoglio per il fatto che i precedenti criminali lo avevano portato nella banca dati. I militari nei primi giorni di luglio, d’intesa con i carabinieri di Bologna e Brescia, hanno compiuto un blitz nella casa bolognese dell’uomo, trovando 5 mila euro in contanti nella cassaforte. L’uomo, accusato formalmente di furto aggravato e continuato e detenzione di materiale esplosivo, è stato condotto nel carcere della città emiliana. Le indagini vanno avanti per cercare gli altri tre complici.

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