“Christo impacchetti il cementificio”

Il circolo del Basso Sebino all'attacco dello stabilimento di Tavernole Bergamasca. Proposta all'artista bulgaro una nuova opera sul lago d'Iseo.

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    (red.) La mattina di domenica 3 luglio, ultimo giorno della passerella di Christo aperta ai visitatori, un blitz dei volontari di Legambiente del Basso Sebino ha voluto chiedere all’artista che sta spopolando sul lago perché non impacchettare uno degli elementi più critici e invasivi per il lago d’Iseo, il cementificio di Tavernola Bergamasca.
    “Impacchettare edifici storici o bellezze naturali per aiutare l’uomo a relazionarsi con ciò che si è abituato a non vedere. E’ uno dei principi attorno a cui ruota l’arte di Christo, artefice di celebri “impacchettature” in ogni angolo del mondo: Roma, New York, Berlino”, si legge in una nota. “Gli attivisti hanno voluto così salutare l’artista bulgaro e segnalare ai migliaia di visitatori, che illuminati dall’effetto passerella c’è un “mostro bianco” che domina la riva bergamasca che inquina e abbruttisce lo splendido paesaggio lacustre. Se grazie anche Christo, c’è la convinzione che la passerella debba essere l’occasione per il rilancio e la valorizzazione del territorio: il percorso che non potrà non interessare anche il cementificio, inquinante sotto il profilo ambientale e invasivo sotto il profilo paesaggistico e logistico. Basti pensare che ogni giorno sono circa 200 i Tir che percorrono la suggestiva strada rivierasca colmi di coke o di cemento”.

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