Tav Bs-Vr, piemontesi vogliono lo shunt

Diffuso studio di un docente sulla linea ad alta velocità. Il raddoppio dei binari in uscita a Brescia potrebbe avere ostacoli. E la pista Montichiari torna.

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(red.) Sul fronte della circolazione dei treni ad alta velocità, tra l’inaugurazione entro il 2016 della linea Treviglio-Brescia e l’apertura dei cantieri prevista nel 2017 sulla Brescia-Verona, si valuta ancora lo shunt per Montichiari. Cioé l’idea di deviare la linea dei binari verso il paese della bassa bresciana per poi procedere in direzione di Verona ed evitare di ingolfare Brescia. A questo si aggiunge uno studio, diffuso alla stampa lunedì 13 giugno dopo un incontro in Camera di Commercio (presenti Comune, Provincia, Rfi, Aib e associazioni di categoria) realizzato dal docente dell’università Bocconi di Milano Roberto Zucchetti. Lavoro commissionato dalla Transpadana che fa parte di Confindustria Piemonte.
In sostanza proprio i piemontesi sarebbero preoccupati del procrastinarsi dei tempi di apertura dei lavori sulla Brescia-Verona nella prospettiva del corridoio europeo e si dicono favorevoli al passaggio da Montichiari. Il motivo sarebbe legato al fatto che l’alta velocità non riguarda solo i passeggeri, ma anche le merci, quindi sarebbe complicato, secondo loro e in base allo studio, raddoppiare i binari alla stazione di Brescia dove passerebbero fino a 800 treni al giorno sotto le case dei cittadini. Tenendo anche conto che i treni merci dovranno essere più lunghi e trasportare carichi più pesanti. Intanto, si attende il piano nazionale dei trasporti e della logistica da parte del Governo e Parlamento, mentre in questi giorni sono partiti i collegamenti ferroviari di merci tra lo scalo bresciano di via Dalmazia e il porto olandese di Rotterdam.

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