Vobarno, 37enne ucciso con una coltellata

Dritan Mali è stato colpito con un fendente dopo una lite e mentre si trovava a pranzo con la moglie e il cognato. Quest'ultimo è l'unico indiziato.

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(red.) La comunità di Vobarno, nel bresciano, è sotto shock dopo quanto avvenuto venerdì 3 giugno per il delitto di cui alcuni dettagli sono da definire. Dritan Mali, operaio albanese di 37 anni, sposato con Jerina Kumaraku e padre di un bambino di 7 anni e residente da tempo in paese, è stato ucciso a coltellate. Il dramma si è verificato intorno alle 13,30, quando Dritan era in pausa dal lavoro e stava pranzando con la moglie e il fratello di lei, Laert Kumaraku, ospite da poco tempo al primo piano della palazzina di via Prada 15. A un certo punto sarebbe avvenuta una lite, forse per futili motivi, anche se ancora non è chiaro, mentre Dritan si è poi trovato un coltello da cucina impiantato appena sotto il petto. Il 37enne è morto sul colpo. Non si sa chi lo abbia inferto, anche se le accuse si concentrano soprattutto sul cognato.
Un’ipotesi sarebbe un diverbio tra marito e moglie, forse per la presenza ingombrante del fratello della donna che non ha un lavoro ed è ospite della casa. E’ possibile che Dritan abbia cercato di mettere le mani addosso alla donna e poi sia stato colpito, oppure che si sia scagliato contro il cognato, mentre la stessa Jerina avrebbe cercato di separarli. Infatti, sulla donna sono stati trovati alcuni lividi. Subito dopo il delitto, proprio la donna ha chiamato il 112 per chiedere aiuto. Sul posto è arrivata un’ambulanza con l’elicottero, ma i volontari accorsi non hanno potuto fare altro che constatarne la morte. All’esterno della casa ad aspettare c’era appunto Jerina, mentre il fratello era rimasto all’interno dell’abitazione. La drammatica notizia ha raggiunto la comunità albanese residente tra Vobarno e Gavardo, tanto che il fratello della vittima, Lulzim Mali, di 33 anni, ha accusato un malore.
Poi con la cognata Jerina sono stati condotti all’ospedale di Gavardo. Le indagini sono a carico dei carabinieri di Salò e Vobarno, coordinati dal sostituto procuratore Erica Battaglia. Sul posto sono anche intervenuti gli esperti della sezione scientifica per eseguire tutti i rilievi del caso. Al momento sembra che l’unico indiziato sia Laert Kumaraku, interrogato in casa dagli inquirenti e poi condotto in caserma. Il figlio della coppia era a scuola durante le ore del delitto e nel momento in cui è tornato a casa è stato fatto allontanare dall’abitazione da parte dei parenti. La salma del 37enne albanese è stata ricomposta all’obitorio dell’ospedale di Gavardo dove sarà sottoposta a tutti gli accertamenti. Un omicidio che ha lasciato tutti esterrefatti, tanto che i vicini di casa parlano di una famiglia che non aveva mai dato problemi.

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